Adesso la sinistra si infila sotto la tenda. L'ultimo a correre per farsi benedire dagli studenti asserragliati nelle canadesi è Giuseppe Conte. Il leader 5 Stelle arriva alla Sapienza, dove è sorta una tendopoli, e prova a salire sul carro della protesta: «Ascoltiamo la vostra voce, siamo pronti a fare il possibile e posso garantirvi che il Movimento 5 Stelle è dalla vostra parte».
Insomma, gli studenti universitari denunciano il caro affitti e si mobilitano alla loro maniera in mezza Italia, l'opposizione a corto di argomenti si fa dettare la linea e scopre un dossier esplosivo. Intendiamoci, il tema degli alloggi per i ragazzi fuori sede è sempre stato, come ha scritto il Foglio, un tasto dolente, ma ora la situazione si è fatta se possibile ancora più insostenibile e si salda con l'emergenza casa in tutte le sue possibili declinazioni e sfaccettature. Dunque, l'esasperazione di chi deve fare i salti mortali per sopravvivere appollaiato in un fazzoletto di pochi metri quadri, con frigorifero e bagno condivisi, si gonfia rapidamente come un torrente dopo un diluvio.
Colpisce però un dato: fino a qualche giorno fa le difficoltà degli studenti erano uno dei tanti temi dell'agenda politica. Anche dalle parti del Pd e dei 5 Stelle.
Oggi c'è la corsa a farsi portavoce dei ragazzi che invece hanno trovato il modo di farsi ascoltare da tutti. Cominciando da Milano, la città più europea del Paese dove i prezzi dopo l'Expo hanno avuto un'impennata: «È l'altra faccia della medaglia, della metropoli attrattiva - spiega il sindaco Beppe Sala ai microfoni di Forrest su Radio 1 - Nessuno ha la bacchetta magica - aggiunge il primo cittadino - stiamo lavorando in tante direzioni, ma certo ci vorranno anni per trovare soluzioni adeguate».
Con gli slogan non si va lontano, ma intanto la maggioranza litiga e l'opposizione prova a farsi trainare dall' imprevista ondata giovanile. La ministra Anna Maria Bernini si smarca dal collega Giuseppe Valditara che aveva puntato il dito contro i ritardi delle giunte di centrosinistra. C'è un miliardo del Pnrr da spendere, anche se i fondi si stanno assottigliando, e bisogna realizzare quei 52500 posti previsti entro la metà del 2026 negli studentati, quindi l'unica cosa da fare è pedalare ed evitare querelle e battibecchi.
L'ex campo largo prova a riorganizzarsi su questo nuovo fronte, anche se ciascuno sbarca in prima linea per i fatti suoi. Conte si materializza alla Sapienza e svela un frammento della propria biografia: «Il problema degli affitti per gli studenti è atavico: anch'io non potei permettermi una singola, ma optai per una doppia per risparmiare. Ma in doppia diventa un po' complicato studiare». La politica estera si intreccia così con i drammi generazionali che non hanno trovato soluzione. «L'obiettivo - scrivono i deputati del Pd Alessandro Alfieri e Alfredo D'Attorre - potrebbe essere quello di negoziare con la Commissione Europa un dilazionamento dei tempi per la realizzazione dei nuovi posti letto, magari al 2028, tramite l'utilizzo di fondi diversi dal Pnrr, ad esempio quelli di coesione».
Le ricette si sprecano, la questione è complessa e certo non può essere sottovalutata dalla maggioranza che ora vede tende un po' ovunque, da Milano a Roma e da Pavia a Torino. «È il governo che è lontano dai veri problemi del Paese - sentenzia Elly Schlein (nel tondo) che prova a cavalcare quel che sta succedendo - La casa è una priorità del Pd».
Se Conte ce l'ha con gli armamenti, il governo immagina in una corsa contro il tempo di riconvertire le strutture militari in disuso.
«Dobbiamo potenziare il processo di trasformazione delle ex caserme e degli immobili del Demanio in alloggi» - spiega il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, ospite dell'Aria che tira - E dobbiamo farlo non solo per gli studenti, ma anche per i padri separati e le famiglie monoreddito». C'è il rischio che le tendopoli riempiano l'orizzonte del disagio e della sofferenza di intere fasce sociali: per diventare il quartier generale delle opposizioni.
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