Sinistra sempre più spaccata in Liguria. Pastorino lascia il Pd e si candida alle regionali

L'esponente civatiano lascia il partito e decide di correre contro la renziana Paita

Luca Pastorino
Luca Pastorino

Acque sempre più agitate nella sinistra ligure. Luca Pastorino, deputato civatiano del Pd e sindaco di Bogliasco (Genova), ha lasciato ufficialmente il partito e si candida alle regionali liguri alla guida di un movimento di sinistra. Lo ha annunciato lui stesso stamani mercato del Carmine di Genova. "Sono molto emozionato perché stiamo facendo un percorso innovativo e importante - ha detto - ci mettiamo in discussione, facendo un passo indietro sulle nostre posizioni personali e uno avanti sulle idee che dobbiamo mettere in campo. Si tratta di un progetto nuovo, si tratta di fare qualcosa per la Liguria di alternativo all’amministrazione e alla politica degli ultimi anni".

A indicare il nome di Pastorino era stato Cofferati e la candidatura è maturata all’interno di "Rete a Sinistra", in cui sono presenti Comunità di San Benedetto, Lista Doria, alcuni Pd civatiani, Arci, Rifondazione, pezzi della Cgil e movimenti e Sel, vale a dire la gran parte della sinistra radicale in Liguria.

Resta il fatto che al momento in Liguria sono due i candidati di sinistra che si presentano in alternativa al centrosinistra guidato da Raffaella Paita. Nei giorni scorsi, in cui in Rete a Sinistra si discuteva su candidature e programma, un sacerdote genovese, don Paolo Farinella, per accelerare i tempi, aveva lanciato una candidatura, che voleva essere unitaria, quella di Sergio Pagano, 60 anni, ex sindaco della Spezia, già Pci. Pagano ha accettato di guidare una lista civica e la sua candidatura ha raccolto le simpatie di molti esponenti del Pd e di parte del movimento che in Liguria si rifà a Tsipras.

Il Pd come ha preso la notizia? Molto male. La scelta di Pastorino è "un’occasione persa", affermano Giovanni Lunardon e Alessandro Terrile, segretari del Pd ligure e di Genova, che "divide la sinistra e rischia di agevolare la peggiore destra possibile".

Esprimendo il loro rammarico sottolineano che "lo spirito delle primarie comporta che quando si perde si sostiene il candidato che vince, anche quando non è stato il proprio candidato. Questa per noi è coerenza. Pastorino compie una scelta contro il Pd".

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