La sinistra Ue semina il panico: "Il centrodestra aiuterà Putin"

L’allarme pro-Pd. Ma persino Zelensky è tranquillo: "Grazie Draghi, l’appoggio dell’Italia non cambierà"

La sinistra Ue semina il panico: "Il centrodestra aiuterà Putin"

A veva iniziato Luigi Di Maio subito dopo il voto di fiducia: «Non è un caso che il governo sia stato buttato giù da due forze politiche che strizzano l'occhiolino a Vladimir Putin». E ieri ha continuato il segretario del Pd Enrico Letta: «Il governo Draghi ha fatto bene durante la crisi in Ucraina, sin dall'inizio l'Italia ha preso una posizione, che il mio partito ha sostenuto con forza, pro-Ucraina e contro Putin. Spero che l'Italia continuerà in quella direzione, ma non è sicuro che andrà così», dice alla Bbc riferendosi a un possibile governo di centrodestra. Ancora: «Alcuni partiti nella coalizione che appoggiava Draghi hanno avuto un approccio diverso sul tema delle sanzioni e sulle armi». Il centrodestra finisce nel mirino della narrazione delle ultime ore su paventati scenari filo puntiniani nel caso andasse al governo.

È partito dalla sinistra europea un fuoco di fila di dichiarazioni contro la coalizione che con il mancato voto in aula e conseguenti dimissioni del premier avrebbe fatto un favore al Cremlino. Ecco i Verdi: «Sono assolutamente sicuro che al Cremlino si rallegrano della crisi politica in Italia», dice Philippe Lamberts, copresidente del gruppo dei Verdi nel Parlamento Europeo. La caduta del governo Draghi, osserva, ha delle conseguenze «anche sul piano internazionale, questo è chiaro. Conosciamo la forte prossimità di persone come Matteo Salvini e Silvio Berlusconi a Putin. Da questo punto di vista la linea tenuta da Draghi è stata non dico una lieta sorpresa, ma una deviazione interessante per l'Italia. Se guardiamo le cose in prospettiva storica, l'Italia, la Germania e la Francia, per ragioni diverse, per mercantilismo le prime due e per motivi di orgoglio geopolitico la terza, hanno sempre corteggiato la Russia».

Per la stampa internazionale il governo è finito «in un momento critico, mentre l'Unione europea sta lottando per restare in un fronte unito contro la Russia e per rilanciare le sue economie», scrive il New York Times. Il premier dimissionario è stato «parte fondamentale della posizione eccezionalmente unitaria dell'Europa contro l'aggressione russa all'Ucraina», e adesso potrebbe succedergli «un governo dominato da partiti molto più solidali con il presidente russo Vladimir Putin e più ostili verso l'Unione europea», segnala il quotidiano, e ricorda, in proposito, che Salvini «ha faticato a prendere le distanze da Putin».

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky invece resta cauto e in un tweet si dice «sinceramente grato a Mario Draghi per il sostegno incrollabile all'Ucraina nella lotta contro l'aggressione russa e nella difesa dei valori europei comuni: democrazia e libertà. Continueremo a lavorare per aumentare la cooperazione tra l'Ucraina e l'Italia». Per il Financial Times le dimissioni di Draghi segnano «una battuta d'arresto per l'alleanza occidentale contro l'invasione russa dell'Ucraina». Secondo il quotidiano della City «il leader italiano ha preso una posizione intransigente nei confronti di Mosca ed è stato un artefice chiave delle dure sanzioni contro il presidente russo Vladimir Putin».

Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron lo definisce «un grande uomo di Stato italiano», «un amico della Francia» e ricorda «il suo impegno senza soste per riformare il suo Paese».

Secondo il capo dell'Eliseo, il lavoro portato a termine da Draghi «rappresenta una base molto solida, sulla quale l'Italia si potrà appoggiare nei mesi e negli anni prossimi. L'Italia di Mario Draghi sarà stata un sostenitore incrollabile per dare risposte europee alle nostre sfide comuni, in particolare di fronte all'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia».

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