Una legge di civiltà. Una legge di buon senso. Una legge di dignità. Ieri si è tenuto a Roma, presso l'hangar 44 dell'aeroporto dell'Urbe, il convegno «La legge del cuore - Il valore e le prospettive della legge 116/2021 sulla diffusione della cultura dei defibrillatori», in occasione della Giornata Mondiale della rianimazione cardio-polmonare, iniziativa fortemente voluta dal sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, che in apertura dei lavori l'ha definita «una legge che salva la vita».
Ringraziando l'Aeronautica militare, le istituzioni, le associazioni no profit, i volontari e i sopravvissuti presenti ha proseguito: «Non vi nego la mia grande emozione e soddisfazione nel sapere che grazie alla diffusione dei defibrillatori su tutto il territorio nazionale, dalla pubblica amministrazione agli impianti sportivi, dalle stazioni agli aeroporti fino alle scuole, migliaia di vite saranno salvate in quel brevissimo lasso di tempo, 5 minuti, che è il tempo che trascorre tra una speranza di vita e una certezza di morte».
Il sottosegretario ha anche specificato di non accontentarsi di aver visto approvare una legge, «la legge deve essere applicata e avere i decreti attuativi. Inseriremo in legge di Stabilità una variazione incrementale delle risorse da destinare alla diffusione dei defibrillatori sul territorio nazionale a 3 milioni di euro per il 2022, 2023 e 2024 attraverso un emendamento che certamente sarà firmato da tutte le forze politiche».
Al convegno ha partecipato in videoconferenza anche il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che si è detto pronto a vigilare «affinché la legge venga applicata e osservata da tutte le amministrazioni pubbliche italiane». «Una legge che il nostro Paese attendeva da oltre 20 anni e che ci permetterà di salvare ogni anno numerose vite umane», ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
Anche il generale Francesco Paolo Figliuolo ha portato il suo saluto specificando che «l'Italia ha mille risorse - umane, tecniche e professionali che, quando si mettono insieme e fanno squadra, portano al successo». Infine, il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati l'ha definito «un percorso di civiltà, solidarietà e cultura a cui non farò mai mancare il mio convinto sostegno».
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