Sofri tra gli "esperti" di Renzi per riformare le carceri: scoppia la polemica e lui rinuncia

Sofri chiamato dal ministro Orlando per riformare le carceri. Il dolore delle vedova Calabresi, poi la marcia indietro

Sofri tra gli "esperti" di Renzi per riformare le carceri: scoppia la polemica e lui rinuncia

Adriano Sofri avrebbe dovuto essere uno degli "esperti" chiamati dal ministro della Giustizia Andrea Orlando. Proprio lui, il leader di Lotta Continua condannato a 22 anni di carcere (ma da tempo in libertà) quale mandante dell'omicidio del commissario di Polizia Luigi Calabresi avvenuto a Milano nel 1972, avrebbe dovuto riformare il sistema penitenziario italiano. Una scelta, quella del governo, che non solo ferisce nuovamente le famiglie delle vittime del terrorismo rosso, ma l'intera Giustizia italiana presa a pesci in faccia dallo stesso governo. "Mi sembra una scelta incomprensibile", commenta sbigottita Gemma Calabresi. Tanto incompresibile da gettare in imbarazzo il Guardasigilli e obbligare Sofri a un passo indietro.

Il segretario generale del Sappe Donato Capece non usa mezzi termini: "La decisione del ministro Orlando è inaccettabile e inammissibile". Appena ha saputo la decisione del ministero della Giustizia di investire Sofri di un compito tanto delicato, è andato su tutte le furie. "Siamo letteralmente saltati sulle sedie - racconta Capece - noi della segreteria generale del Sappe, quando abbiamo letto il decreto". Sofri sarà il responsabile di istruzione e cultura negli Stati generali delle carceri. "A lui - continua il segretario generale del Sappe - gli italiani onesti e con la fedina penale immacolata pagheranno con le loro tasse le trasferte, i pasti ed i gettoni di presenza". Il Guardasigilli ha insediato gli esperti per dare esecuzione agli annunciati Stati Generali sulla esecuzione penale. Il Sappe auspica che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenga su quella che è "una scelta del ministro della Giustizia inopportuna e inadatta".

La scelta del Guardasigilli ha scatenato un vespaio senza precedenti. Ma non è una novità per una certa sinistra che da sempre cerca di "piazzare" gli (ex) estremisti rossi. Come fa notare Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap, la mossa di Orlando segue, infatti, "un filo logico alla stessa stregua degli incarichi agli ex terroristi ed ex estremisti Azzolini e Pizzo conferiti dal sindaco Pisapia a Milano o la nomina a docente universitario dell’ex devastatore di città Francesco Caruso". E, mentre Forza Italia chiede a gran voce un passo indietro, resta solo il Pd a blindare la nomina di Sofri. Una nomina che lascia senza parole anche Mario Calabresi. "Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma - commenta il direttore della Stampa - spero che Orlando lo spieghi". Il Guardasigilli, però, non spiega.

Si limita a difendersi dicendo che non si tratta di una consulenza, ma di "un dibattito pubblico". Ma l'offesa è grande. E non viene lavata nemmeno dal passo indietro che, dopo una giornata di polemiche infuocate, fa lo stesso Sofri.

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