La soglia di sbarramento al 5% è il vero asso del sistema tedesco

La soglia di sbarramento al 5% è il vero asso del sistema tedesco

Roma Il modello elettorale in vigore in Germania, evocato da Berlusconi, prevede un sistema misto, in cui coesistono i collegi uninominali maggioritari e il proporzionale a livello nazionale. Gli elettori sono chiamati a esprimere due voti in una sola scheda. Col «primo voto» («erststimme»), viene eletto il candidato più votato in ognuno dei 299 collegi uninominali in cui è diviso il territorio nazionale, anche solo con la maggioranza relativa. Vale cioè la regola «first past the post» (come negli States o in Gran Bretagna): chi ha più voti, viene eletto. È il sistema maggioritario più classico. Gli altri 299 seggi vengono attribuiti attraverso un proporzionale su base nazionale, con il «secondo voto» («zweitstimme»). L'elettore esprime la preferenza per un partito ed è la percentuale ottenuta a determinare il numero di seggi a cui ha diritto. Sono esclusi dal riparto dei seggi i partiti che hanno ottenuto meno del 5% dei «secondi voti» o che hanno meno di tre candidati eletti col «primo voto». Nel calcolo della quota proporzionale entra in gioco un'ulteriore variabile per cui al totale di seggi assegnati vanno sottratti gli eletti con il «primo voto». Quindi, se i seggi a cui il partito ha diritto col secondo voto sono più di quelli ottenuti con il primo, la differenza viene assegnata su listini bloccati su base regionale. Se invece gli eletti con il primo voto sono più di quelli a cui il partito ha diritto, li mantiene pur non avendo nessun seggio con la quota proporzionale.

Il sistema misto garantisce da anni l'equilibrio perfetto del Bundestag, unica camera elettiva del parlamento tedesco, ma determina anche un numero variabile di membri, che può essere superiore ai 598 deputati minimi per il meccanismo che deve garantire sia i 299 eletti con l'uninominale sia i pesi proporzionali tra i partiti.

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