Niente di nuovo sotto il sole, ma non oggi. Anzi, oggi il Sole non è mai stato così vicino e non c'entra il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. C'entra invece il fatto che il cuore del nostro Universo, la stella madre del sistema solare, la fonte di ogni vita batte più vicino a noi, così vicino da mettere i brividi. «Tutto esiste grazie a questo paio di camminatori - scriveva Raul Aceves - il sole e il tempo». Sembra impossibile ma dopo la Luna siamo sbarcati sul Sole. Una gigantesca e quasi perfetta sfera di gas del diametro di 1.391.000 chilometri. Un'enorme palla di gas fatta per poco più del 70% di idrogeno, per il 28% di elio e per il resto, meno del 2%, da decine di elementi più pesanti, carbonio, ossigeno, magnesio, silicio, zolfo e ferro. Un forno universale che brucia nel suo centro a 15,6 milioni di gradi. Un posto irraggiungibile, una mission impossible.
Invece no, l'incredibile è realtà, il Sole non spaventa più, forse tra 5 miliardi di anni quando si spegnerà, come tutte le stelle, quando terminerà il suo ciclo evolutivo, e, a occhio anche il nostro. Ma oggi facciamo festa perchè una sonda spaziale americana, giusto ieri, in un giorno qualsiasi del tempo che scorre infinito, ha «toccato» il Sole, cioè il Fuoco in persona, diventando il primo veicolo spaziale della storia a compiere un'impresa così. E nessuno poteva riuscirci se non gli americani. Si tratta della Solar Parker Probe della Nasa, che non ha lo stesso carisma della Missione Apollo che portò gli astronauti sulla Luna, ma che entra alla velocità della luce nella Storia, avendo volato attraverso la parte più esterna dell'atmosfera del Sole, la corona, e portando a termine il suo lavoro e la sua missione: prelevare campioni di particelle e campi magnetici, come ha annunciato la stessa Agenzia spaziale statunitense. Anche per rispondere a chi potrebbe obiettare cosa andiamo a fare in un luogo che luogo non è, inabitabile per destino, ma non più irraggiungibile. È la prima volta che un veicolo spaziale entra nei confini esterni del Sole, dove la sonda Parker Solar Probe è rimasta per cinque ore, alla faccia dell'abbronzatura universale. «Il fatto che la sonda abbia toccato il Sole è il culmine della scienza solare e un'impresa straordinaria», ha spiegato senza riuscire a nascondere il proprio compiacimento Thomas Zurbuchen, amministratore associato del direttorato della Nasa per le missioni scientifiche. Zurbuchen ha spiegato che questo risultato consentirà ai ricercatori di comprendere meglio l'evoluzione del Sole, cioè la madre di cosa vivente, e i suoi impatti sul sistema solare. Ma l'esperimento va anche oltre, a sfidare il Firmamento, perchè grazie al Solar saremo in grado di applicare tutte le nuove conoscenze ottenute da questo viaggio ai confini dell'impossibile anche alle stelle del resto dell'Universo. La notte di San Lorenzo presto acquisterà tutto un altro significato.
Per capire che tipo di viaggio sia stato: ci vogliono 109 pianeti in fila uno dietro l'altro per fare il Sole e ci vogliono 333.
000 pianeti massicci come la Terra per mettere insieme la sua stessa massa. Il Sole a cui Omero attribuiva la facoltà di vedere e ascoltare tutto, che il Manzoni considerava una guida sicura e a cui Icaro si sacrificò è oggi un maestro di vita. Che ci farà belli come il Sole.
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