Sondaggio da incubo terrorizza i 5Stelle: "Finiremo sotto il 10%"

Di Maio tenta disperatamente di aggrapparsi al referendum per riuscire ad appuntarsi una medaglia sul petto, in previsione di una tornata elettorale poco promettente

Sondaggio da incubo terrorizza i 5Stelle: "Finiremo sotto il 10%"
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Con le consultazioni regionali sempre più vicine ed il tanto desiderato referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, ultimo appiglio per restare attaccati alle promesse fatte in campagna elettorale prima delle ultime amministrative, per i Cinquestelle i nodi stanno per venire finalmente al pettine.

Nel frattempo i grillini perdono un altro pezzo dalla loro compagine: si tratta del deputato Paolo Lattanzio, passato anch'egli al Gruppo misto, anche se questo non gli impedirà, come da lui sostenuto, di supportare le iniziative della maggioranza giallorossa: "Continuerò comunque a sostenere il governo", ha annunciato il parlamentare, come riportato da "Il Messaggero". Tra i Cinquestelle serpeggia un certo pessimismo a riguardo, dato che il timore è quello che la prossima Caporetto possa arrivare proprio subito dopo la tornata elettorale e referendaria: all'orizzonte si addensano oscure nubi di defezione, con tanti che sarebbero pronti ad abbandonare la nave gialla prima che affondi definitivamente."Questo è ancora niente", è il commento dei grillini dopo l'ultima uscita dal movimento registrata ieri. Ma il terrore più grande è quello di non riuscire a raggiungere neppure il 10% dei consensi, anche a causa dell'ostinazione a voler correre da soli senza allearsi con quello un tempo definito "partito di Bibbiano" e nemico giurato. Il tonfo, dal 33% delle scorse amministrative, sarebbe a dir poco fragoroso, ma le previsioni in Veneto ( si parla di un 3%), in Liguria (11% previsto, da un 24,8% nel 2015) e in Puglia ( anche un 20% sarebbe un miracolo, senza dimenticare però che si parte da un 45% nei collegi nel 2018) non paiono rosee. E proprio la Puglia è motivo di discordia che ha portato all'allontanamento volontario del deputato barese Lattanzio. "Dovevamo fare assolutamente l'alleanza in favore di Emiliano con il Pd".

Ecco perché i CinqueStelle continuano a premere sul referendum: una vittoria potrebbe consentir loro di appuntare una medaglia al petto da mostrare con orgoglio. Tuttavia, a differenza del 2018, per raggiungere determinati numeri serve eccome l'appoggio degli ex nemici giurati del Pd. Tanto che Di Maio è arrivato a suonare una bella serenata a Zingaretti promettendogli pieno appoggio sulla legge elettorale in cambio di un più esplicito sostegno al quesito referendario. La previsione di un 30% di italiani disposti ad andare a votare agita ancora di più il sonno del ministro degli Esteri, che cerca disperatamente un più convinto appoggio da parte del segretario Pd, così che quest'ultimo possa spingere i suoi sostenitori a recarsi alle urne.

"La faccia sul tonfo alle regionali non la vuole mettere", direbbero i colleghi di partito di Di Maio, ecco forse spiegato il perchè dell'impegno profuso esclusivamente sul referendum, cosa che ricorda da vicino il modo in cui si comportò Renzi tentando un ultimo appiglio con la consultazione referendaria che andò tuttavia in direzione opposta rispetto a quanto da lui auspicato.

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