Dopo il sondaggio di Tecné, vero e proprio campanello d’allarme per la maggioranza giallorossa, bocciata in toto da quasi il 65% dell’elettorato italiano, ecco un nuovo sondaggio che mette in allarme il governo, ma non solo.
La recentissima analisi realizzata da Swg per il telegiornale di La7, infatti, registra quelle che sono le ultime intenzioni di voto della popolazione elettorale. Il report racconta il primato della Lega di Matteo Salvini, che però sta vivendo un momento di difficoltà: il trend del Carroccio è infatti in calo e rispetto alla scorsa settimana la compagine leghista cede otto decimi di punto, calano al 27% delle preferenze.
Il Partito Democratico di Nicola Zingaretti, nonostante cresca dell’1,1% negli ultimi sette giorni e si porti a 20,6% dei consensi, rimane ben lontano dalla Lega; peraltro, solo con questo balzo di oltre un punto percentuale i dem sono riusciti a tornare sopra al 20%.
Dai piddì all’alleato di governo del Movimento 5 Stelle: ecco, il sondaggio rileva una perdita di voti pari allo 0,7%, che porta i pentastellati di Beppe Grillo e Vito Crimi al 16% tondo-tondo.
Alle spalle dei grillini c’è Fratelli d’Italia, che rispetto alla tendenza positiva delle ultime settimane, lascia per strada lo 0,6%, scendendo così dal 14,6% al 14% dei favori. In leggera discesa anche Forza Italia: secondo il sondaggio Swg gli azzurri di Silvio Berlusconi passano dal 6% al 5,7%.
Per quanto concerne l’eventuale coalizione del centrodestra unita, l’asse a tre Lega-Fratelli d’Italia e Forza Italia riuscirebbe a intercettare il 46,7%% dei voti nelle urne.
La ricerca dell’istituto demoscopico fotografa invece il buon momento di forma della Sinistra, che a quanto registrato guadagna sei decimi di punto, portandosi dal 3,1% al 3,7%.
Continuano invece a non cessare tutte le difficoltà elettorali di Italia Viva di Matteo Renzi. Nonostante il partito centrista dell’ex presidente del Consiglio riesce a prendere lo 0,3%, Iv non riesce ad andare oltre al 3% delle preferenze, sintomo che la formazione politica renziana non incontra certo la fiducia e i favori dell’elettorato.
Poi ecco Carlo Calenda con la sua Azione: il partito sale dello 0,1%, passando così dal 2,5% al 2,6% dei consensi. Va su dello 0,2% Più Europa di Emma Bonino, mentre i Verdi cedono tre decimi di punto e scendono all’1,5%. Stabile all’1,1%, invece, Cambiamo! del governatore della regione Liguria Giovanni Toti.
Tutte le altre liste messe insieme pesano per il 2,6% dei voti, mentre – numero
estremamente importante e da tenere in assoluta considerazione – la percentuale di chi non si esprime, sia per indecisione sia perché dichiara che non andrà a votare – sfiora il 40%, attestandosi al 38%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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