"Sono solo scarti di inchiesta". Ma Alfano finisce nella bufera

Polemica dopo la pubblicazione delle intercettazioni sul fratello di Alfano. La cricca delle nomine lo avrebbe piazzato alle Poste. Il ministro minimizza. Ma il M5S lo attacca: "Venga a riferire in parlamento"

"Sono solo scarti di inchiesta". Ma Alfano finisce nella bufera

Il governo Renzi finisce ancora invischiato in un brutto giro di tangenti e corruzione. L'inchiesta che sta travolgendo "alte cariche istituzionali" sembra toccare da vicino anche Angelino Alfano. Così, dopo gli scandali che hanno portato alle dimissioni di Maurizio Lupi e Federica Guidi, Matteo Renzi si ritrova nuovamente sotto attacco. "Siamo di fronte al ri-uso politico degli scarti di un'inchiesta giudiziaria - si difende il ministro del'Interno - ciò che i magistrati hanno studiato, ritenendolo non idoneo a coinvolgermi in alcun modo, viene usato per fini esclusivamente politici".

Nelle carte dell'inchiesta, riportate oggi dal Corriere della Sera e da Repubblica, viene più volte fatto il nome di Alfano. "Angelino lo considero una persona perbene, un amico. Se gli posso dare una mano...", dice l'ex sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza. La mano che la cricca dele nomine dà al ministro dell'Interno è un posto per il fratello alle Poste. "Le intercettazioni non riguardano me, bensì terze e quarte persone che parlano di me - si affretta a sottolineare Alfano - persone, peraltro, che non vedo e non sento da anni". Per il ministro dell'Interno l'inchiesta "racconta comportamenti e metodi che, se confermati, sono anni luce distanti dalla mia visione delle cose, del mondo e dell'essere cittadino della Repubblica". E conclude: "Io rimango fermo a quanto valutato da chi l'inchiesta l'ha studiata e portata avanti e ha ritenuto di non coinvolgermi. Il resto appartiene al lungo capitolo dell'uso mediatico delle intercettazioni. Ma questo è un discorso ben noto a tutti, che si trascina da anni, diventando ormai una vera e propria telenovela legislativa".

Nonostante le spiegazioni fornite da Alfano, i Cinque Stelle si sono subito fiondati ad attaccare il governo.

Alessandro Di Battista non si accontenta di un comunicato stampa e vuole trascinare il ministro in parlamento per riferire sulle intercettazioni che lo tirano in ballo. "Ministro Alfano - tuona su Twitter - lei ha il dovere di fornire spiegazioni al parlamento e all'opinione pubblica intera".

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