Test in tempi strettissimi per la scuola e via il doppio tampone per rientrare dopo la malattia. Altrimenti tra un paio di settimane sarà di nuovo paralisi anche senza bisogno di proclamare il lockdown. La complessa macchina organizzativa dell'istruzione pubblica in tempi di Covid19 soffre di carenze antiche e di nuovi limiti. Ora che si avvicina la stagione fredda la sovrapposizione dei sintomi influenzali praticamente identici a quelli di Sars Cov2 rischia di mandare in tilt il sistema di monitoraggio. La denuncia arriva sia da parte dei pediatri sia del virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco. Lo scienziato spiega che «gli sbalzi delle temperature che si stanno registrando in questi giorni aumentano le probabilità di malanni di stagione» quindi «avremo almeno 100 mila casi di forme simil-influenzali». Solo «quando ci sarà un freddo intenso e prolungato allora arriverà anche l'influenza vera», prosegue Pregliasco. Però, avverte l'esperto, anche se i sintomi rilevati saranno banali purtroppo con la pandemia in corso «creeranno allarme e un possibile sovraccarico dei laboratori per l'esecuzione di tamponi» e dunque verrà chiamata in causa «la responsabilità dei singoli pediatri e medici di famiglia che dovranno valutare la necessità dell'esecuzione del tampone». Purtroppo i pediatri hanno già detto che il sistema non reggerà. Se per ottenere il risultato di un tampone si aspettano fino a 5 giorni si rischia «il blocco totale». Il sistema non funziona per i tempi troppo lunghi che bloccano anche chi risulta poi negativo. E il test per gli studenti coinvolge di fatto intere famiglie. Così «si blocca il paese».
E le cose non potranno che peggiorare con le nuove linee guida per chi deve rientrare a scuola dopo un tampone negativo e il periodo di isolamento anche se si era asintomatici: «per il rientro in comunità bisognerà effettuare, come prevedono i criteri vigenti, due tamponi (test di biologia molecolare) a distanza di 24 ore l'uno dall'altro». Ma quanto tempo occorrerà per eseguire un doppio tampone negativo soprattutto quanto i numeri cominceranno a salire? Nelle scuole il rischio è doppio. A causa della lentezza dei test si finisce per tenere a casa per giorni intere famiglie che poi risulteranno negative, ovvero mai malate. E la necessità di fare un doppio tampone comporta tempi troppo lunghi.
Eppure la Simit, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, chiede da tempo di eliminare «la strettoia» del doppio tampone per dichiarare un paziente guarito. «Nei casi di Covid guariti o asintomatici dovrebbe essere eliminato l'obbligo del doppio tampone per il ritorno alla vita di comunità, in famiglia o al lavoro - evidenzia il professor Emanuele Nicastri, dello Spallanzani - Una semplice misura che alleggerirebbe il lavoro dei laboratori, dei medici ed infermieri del territorio e delle strutture ospedaliere, risparmiando sofferenze per le persone inutilmente isolate per settimane a domicilio o in ospedale».
La necessità di applicare rigidi protocolli sanitari che rallentano la vita quotidiana della scuola si somma ai problemi strutturali, primo fa tutti la carenza dei docenti.
Il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, garantisce che entro la prossima settimana la nomina dei supplenti annuali da parte degli uffici scolastici territoriali. Poi si procederà a nominare l'organico in più necessario alla gestione dei casi Covid. Purtroppo la realtà è quella di un 50 per cento di posti ancora scoperti.
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