Spagna, attacca due chiese gridando "Allah" e uccide sacrestano con una spada da samurai

Altro accoltellamento su un treno in Germania, killer palestinese: 2 morti

Spagna, attacca due chiese gridando "Allah" e uccide sacrestano con una spada da samurai

Al grido di «Allah» è entrato prima in una e poi in un'altra chiesa sfoderando una spada da Samurai uccidendo un uomo e ferendo altre 4 persone É successo ieri sera, intorno alle 20 in Spagna. Ora la polizia indaga per «presunto atto di terrorismo». L'uomo, Yassine Kansar, un 25enne di origini marocchine, armato di «catana», una spada giapponese è entrato prima nella chiesa di San Isidro di Algeciras, nella provincia di Cadice e dopo in quella di Nuestra Señora de La Palma dove ha ucciso il sagrestano conosciuto come padre Diego. Nell'attacco sono rimaste ferite almeno quattro persone. L'uomo, poi arrestato dalla polizia, sembrava diretto, secondo le parole dei testimoni, verso una terza chiesa, quella della Vergine dell'Europa, che però era chiusa. Il sindaco della città, Jose Ignacio Landaluce, ha decretato per oggi una giornata di lutto e ha convocato una manifestazione di protesta a mezzogiorno davanti alla chiesa principale della città. «Siamo tutti sgomenti per questi eventi, che ci hanno riempito di dolore. Algeciras è sempre stata una città, dove regnano armonia e tolleranza, nonostante situazioni come questa ne offrano un'immagine che non corrisponde alla realtà». Nel pomeriggio altro attacco all'arma bianca in Germania. La scena è quella già vista in occasione di attacchi di natura terroristica contro la popolazione civile: nove ambulanze, molte auto della polizia, un grande numero di effettivi delle forze dell'ordine e un elicottero che sorveglia la zona dall'alto. Siamo alla stazione ferroviaria di Brokstedt, appena 2.100 abitanti in Schleswig-Holstein, il più nordico dei Länder tedeschi. Poco prima delle 15 di mercoledì Brokstedt si trasforma nella scena di un crimine. Durante la fermata alla stazione locale del treno regionale che unisce Kiel, più a nord, ad Amburgo, più a sud, un passeggero estrae un coltello e comincia a colpire gli altri passeggeri. Sul regionale si scatena il panico: in tanti cercano di scendere dal convoglio, altri chiamano la polizia, altri ancora rimangono vittime della violenza. Il bilancio è di due morti, tre feriti in maniera grave e quattro in modo più lieve. La polizia interviene e ferma l'aggressore, anch'egli coperto di sangue. Non è chiaro se l'uomo, sulla trentina, si sia ferito da solo, nella colluttazione con gli altri passeggeri o durante l'intervento della polizia. L'unica certezza è che la scena del crimine è ricoperta di sangue, tant'è che lo stesso attentatore è stato dapprima identificato come siriano e poi come palestinese. A trarre in confusione la circostanza che il permesso di soggiorno che il trentenne ha con sé è reso illeggibile dal sangue che lo ricopre. In serata la Bild ha riportato le parole di un testimone oculare: «Ero seduto in prima classe: ho visto due passeggeri che si sono precipitati verso l'uscita, ho preso le mie cose e li ho seguiti. Da fuori ho controllato tutto il treno: erano circa sei carrozze in tutto e c'erano tracce di sangue ovunque». È sempre la Bild a scrivere che l'uomo, che avrebbe problemi mentali e le cui generalità non sono state rese note, era in custodia della polizia solo sei giorni fa e che era già noto alle forze dell'ordine per reati violenti e di natura sessuale.

«Con profondo dolore e sgomento, ho anche appreso la notizia questo pomeriggio», ha commentato il premier regionale Daniel Günther della Cdu, dicendosi vicino «nei pensieri e nelle preghiere» alle vittime e ai loro parenti. Günther ha poi ringraziato i servizi di emergenza per il loro lavoro e per essersi presi cura dei passeggeri e dei testimoni. Sul movente dell'atto di sangue nessuno ha parlato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica