Terrore al centro commerciale zeppo di gente. Tentano l'assalto al furgone portavalori e sparano a un vigilante. Una guardia giurata dell'Istituto Civis ferita con due colpi d'arma da fuco all'inguine, un bandito bloccato con il calcio di una pistola alla testa. E tanta paura fra i clienti de Le Porte di Mestre di via don Federico Tosatto, ex Auchan, pieno all'inverosimile. Succede tutto in una manciata di secondi, poco prima delle 11 di ieri quando dalla strada di fronte ai parcheggi spunta il blindato.
«Per motivi di sicurezza non sappiamo mai gli orari dei prelievi di denaro - spiega il direttore dell'ipermercato, Antonio Impedovo -, io proprio in quel momento ero fuori». Lo sapevano bene i banditi, probabilmente uno a far da palo, un altro alla guida dell'auto da utilizzare per la fuga, un terzo piazzato fra l'entrata e la sala principale del centro. Pronto ad affrontare le due guardie scese dal furgone per prelevare dalla cassa continua gli incassi della giornata precedente. Un uomo noto alle forze dell'ordine, parzialmente nascosto con un cappellino da baseball, e con in mano una pistola. Alla vista dell'arma L.G., 59 anni, non si lascia intimidire e cerca di difendere il sacco con il denaro. Il rapinatore reagisce nel peggiore dei modi esplodendo due colpi al basso ventre dell'uomo che crolla sanguinante sul pavimento. Il collega afferra la pistola in dotazione e colpisce il criminale alla testa per poi bloccarlo a terra. Due uomini fuggono, non è ancora chiaro se si tratta di complici o di persone terrorizzate.
«Una scena drammatica - racconta una donna che stava ritirando i panni in lavanderia - Gli spari al chiuso li abbiamo sentiti bene, poi c'era questa guardia in una pozza di sangue mentre un'altra teneva ferma una terza persona». Le condizioni dell'uomo sembrano gravi, un'ambulanza lo trasporta al vicinissimo ospedale dell'Angelo dove viene sottoposto a un intervento chirurgico. «Abbiamo bloccato l'emorragia - chiosano i medici - e rianimato il paziente. Le sue condizioni, nonostante la prognosi rimanga riservata, sono buone e non corre pericolo di vita». Sta bene anche il bandito, arrestato e piantonato in ospedale dalla polizia in attesa di essere interrogato.
Di origini sarde ma residente in Friuli, l'uomo, 55 anni, ha precedenti per rapina a mano armata e farebbe parte di un gruppo di fuoco specializzato in assalto ai portavalori. Gli inquirenti stanno vagliando le riprese delle varie telecamere del centro, subito messe a disposizione dal direttore, per capire la dinamica dell'azione. Un'ipotesi, molto remota, è che l'uomo avrebbe studiato e messo in atto il piano in solitaria. L'altra, la più accreditata, è che lo attendevano almeno due compagni, fuggiti quando la rapina si mette male. Almeno per loro.
Anni fa a Mestre una banda armata di kalashnikov assale un portavalori, sempre della Civis, alla Darsena e, senza sparare un solo colpo, porta via 860mila euro in contanti.
«Siamo alle solite - commenta Vincenzo del Vicario, segretario nazionale del Savip, il Sindacato della Vigilanza privata -, due guardie che scendono a terra e una alla guida sono poche per garantire la sicurezza necessaria».
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