Spari ai neri a Napoli e Pistoia. Il razzismo è solo un'ipotesi

Venditore senegalese ferito: probabile pista camorrista Parroco toscano denuncia l'agguato contro migrante

Spari ai neri a Napoli e Pistoia. Il razzismo è solo un'ipotesi

È maturato negli ambienti del sottoproletariato camorristico il ferimento di un 22enne senegalese, venditore ambulante di borse contraffatte, ricoverato nell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Ne sono convinti gli investigatori che stanno scandagliando gli abissi della bassa manovalanza di malavita per identificare i due uomini che, l'altro ieri sera, in sella a uno scooter hanno avvicinato Cissé Elhadji Diebel, mentr'era in strada con due amici, e l'hanno «gambizzato». Un solo colpo dei tre è andato a segno andando a conficcarsi nella coscia destra e frantumando, in parte, anche il ginocchio.

Immediatamente, è scattata la sirena che ha chiamato a raccolta le varie associazioni pro-immigrati, il sindaco Luigi de Magistris e l'intera galassia rossa che hanno organizzato una manifestazione di protesta in Piazza Garibaldi, a poca distanza dal luogo dell'attentato. Manifestazione poi rovinata (ma non è che ci fosse il pienone) dall'improvviso acquazzone che si è abbattuto nel pomeriggio sulla città.

Lo stesso questore di Napoli, Antonio De Iesu, uno che ha calcato i marciapiedi della lotta ai clan, è assai cauto nell'attribuire un movente xenofobo all'agguato. Ha detto il capo della polizia napoletana, che conduce le indagini sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, che è «prematuro» ipotizzare un movente e che si sta «lavorando in tutte le direzioni». Il Vasto, che da anni è ormai diventato il ghetto africano della città, ostaggio di bande di criminali che spacciano, gestiscono il racket della prostituzione e fanno soldi con la contraffazione, è una polveriera anche per l'inerzia e l'incapacità di reazione dell'Amministrazione comunale che ha rinunciato a far sentire la presenza dello Stato. Gruppetti di camorristi, in cerca di fortuna, taglieggiano venditori ambulanti e chiunque abbia una attività in strada, legale e illegale; e allo stesso modo «cellule impazzite» di extracomunitari, soprattutto a tarda sera, fanno divampare risse sanguinosissime con armi di fortuna come bottiglie rotte, coltelli e sbarre di ferro lasciando indifesi e terrorizzati i residenti. I due autori del raid avevano il volto coperto, ma gli inquirenti sono in possesso di parte del numero di targa dello scooter: altri elementi potranno venire dalle telecamere di videosorveglianza della zona, e già nelle prossime ore potrebbe esserci novità almeno circa la provenienza del motorino. Non si esclude che i due motociclisti, entrati in azione in via Milano, appartengano ai clan Contini o Mazzarella, cosche assai ricche e agguerrite attive da almeno vent'anni sul territorio. Nel gennaio 2017 il quartiere Vasto fu scenario di un raid camorristico contro tre ambulanti senegalesi, feriti da killer proprio del clan Mazzarella per non aver pagato il «pizzo»: nella sparatoria rimase coinvolta anche una bimba di 10 anni, rimasta colpita da una scheggia di una pallottola al piede.

Ma se a Napoli gli indizi sembrano presagire uno scenario diverso da quello a sfondo razziale, un vero episodio di follia xenofoba si è verificato nelle stesse ore a Pistoia. Dove, due colpi di pistola sarebbero stati esplosi, intorno alle 23 di giovedì, contro un migrante ospite della parrocchia di Vicofaro.

A darne notizia è stato lo stesso parroco di Vicofaro don Massimo Biancalani che, sul suo profilo Facebook, ha raccontato il fatto aggiungendo di aver sporto anche una denuncia in Questura. «Due giovani italiani al grido negri di m... - ha pubblicato in un post - hanno sparato uno o due colpi di arma da fuoco in direzione di uno dei nostri ragazzi migranti che è rimasto illeso».

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