Spataro, il pm anti-Salvini che fa politica con la toga

Dal decreto Sicurezza alla chiusura dei porti, dallo ius soli alle moschee: il procuratore ha sempre messo il leghista nel mirino

Spataro, il pm anti-Salvini che fa politica con la toga

Un tweet come apice di uno scontro che va avanti da tempo. Il procuratore di Torino, Armando Spataro, ha attaccato il ministro dell'Interno Matteo Salvini, colpevole, a suo dire, di aver danneggiato il blitz contro 15 mafiosi nigeriani. Per il magistrato, il leghista avrebbe dovuto tacere. Al netto della critica, più o meno condivisibile in linea di prinicipio, fa sorridere che la predica arrivi da un pulpito non proprio silenzioso. Infatti, da quando Salvini è diventato ministro le critiche di Spataro si sono susseguite vertiginosamente.

Praticamente, non c'è stata volta in cui il procuratore non abbia messo nel mirino i provvedimenti o gli annunci fatti dal leghista. Il dl Sicurezza? "Da giurista pratico dico che a mio avviso ci sono aspetti di incostituzionalità che, nel momento in cui il decreto dovesse diventare legge, potrebbero anche essere oggetto, se ricorrono gli estremi, di questioni sollevate dagli uffici giudiziari".

Il governo prepara la stretta al business dell'accoglienza? E il procuratore firma un protocollo con la cooperativa "L'Isola di Ariel" per impiegare i richiedenti asilo proprio negli uffici della procura. Perché "ci vuole l’intervento di chi ha la responsabilità pubblica non possiamo lasciare tutto il peso del problema alle cooperative. È impensabile immaginare l’immigrato come un peso di cui sbarazzarsi". Iniziativa che ha ottenuto l'approvazione del Pd, tanto che la vicepresidente del Senato Anna Rossomando dichiarò: "È il modo corretto di valorizzare le capacità di queste persone, rendendoli partecipi di un servizio come quello della giustizia mostrando il volto dello Stato che declina l'accoglienza con l'integrazione".

Il governo annuncia la chiusura dei porti alle Ong? E Spataro attacca i sovranisti e lo fa il 13 novembre durante la presentazione del libro dell'ex ministro dell'Interno Minniti: "Credo che debbano fare un passo indietro. Perché è chiaro che chi arriva in un paese straniero e chiede asilo ha il diritto di vedere considerata la sua richiesta. Non esiste la possibilità di vietare a degli immigrati di scendere dalle navi".

Qualche giorno prima, il 4 novembre, torna a smontare il dl Sicurezza: "Un decreto legge che prevede l'abolizione della protezione umanitaria: vedremo se ci saranno problemi di costituzionalità".

Il 16 luglio scorso Spataro sollecita poi il ministro della Giustizia Bonafede affinché sblocchi il fasciolo a carico di Salvini accusato di "vilipendio dell'ordine giudiziario" per aver criticato la magistratura, il 15 febbraio 2016 quando ancora non era al governo, definendola "schifezza".

Il 9 luglio Spataro è ancora più tranchant in merito alla chiusura dei porti italiani: "Nessuno può vietare a un barcone di attraccare. La convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati prevede il diritto al non respingimento. Ragionando per assurdo se un barcone arrivasse a Torino ai Murazzi sul Po e qualcuno impedisse a chi sta sopra di scendere, avvierei degli accertamenti".

Anche su un altro tema caro alla Lega, quello delle moschee, il procuratore dice la sua: "Qualcuno pensa si debbano chiudere le moschee in Italia, ma questo non è compatibile con il nostro sistema giuridico". Spataro ne ha pure per i sindaci che si rifiutano di accogliere i migranti: "Gli direi semplicemente "vergogna", fermo restando che la destinazione e distribuzione dei migranti dev'essere fatta con accortezza".

Poteva mancare poi una dichiarazione sullo ius soli? Figurarsi. "Si manifesta una vera e propria xenofobia.

La solidarietà è un diritto, non un sentimento, e chi è contro lo ius soli lo deve capire". Entro fine anno Spataro andrà in pensione. E di certo, anche se non sembra ne abbia bisogno, sarà ancora più libero di esprimere la sua opinione. Sempre che non abbia intenzione di entrare in politica.

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