È tornata. Dopo duecento giorni a zonzo nello spazio Samantha Cristoforetti da Malè alle 15,43 ora italiana ha toccato di nuovo la terra, quella stepposa e giallastra del Kazakhstan. L'astronauta trentina dai capelli a spazzola e dal contagioso sorriso non ha fatto nemmeno in tempo a viversi lo spleen di chi fino a qualche giorno fa l'Italia la vedeva da 400 km, la distanza giusta per fotografarla tutta verde e azzurra come una cartina muta vivente, al suo meglio, e si è vista bersagliare da messaggi di giubilo di un intero Paese. A partire dal premier Matteo Renzi, che le ha subito twittato la sua ammirazione («siamo orgogliosi di lei, capitano») per proseguire con tutti coloro che vogliono mettere la bandierina su questo successo italico anche se al liceo nel compito di geografia astronomica prendevano 5 meno meno. Per dire, ad Astrosamantha è giunto perfino il «bentornata» di Roberto Maroni, uno che con quelli che arrivano da molto lontano in genere non è così accogliente.
Ora lì nello spazio c'è un posto vuoto. Ed è un peccato - se non altro per ragioni di spending review - lasciarlo sfitto. Abbiamo perciò alcune candidature da sottoporre all'Ente spaziale europeo e alla Nasa. Vabbè, in qualche caso ci sarà da chiudere un occhio su requisiti anagrafici e fisici, in altri magari l'addestramento potrà essere particolarmente arduo, alle volte si potrà incorrere nelle ire dei compagni di viaggio, in genere un americano e un russo. Come nelle barzellette. Ma questa non è mica una cosa seria...
Severgnini Beppe. Il canuto gionalista del Corriere ieri elencava le sette trappole italiane da cui la Cristoforetti si dovrà guardare una volta sulla terra: la retorica, lo spettacolo, le ripetizioni, le candidature politiche, l'ovvietà, l'incoerenza e i talk show. Un viaggetto nella stazione orbitante potrebbe convincerlo ad aggiungerne un'ottava, di trappola: i consigli non richiesti.
Marino Ignazio. Nella vicenda di Mafia capitale è una figura che penzola tra il coinvolgimento e l'inconsapevolezza, e non si sa quale delle due sarebbe la colpa peggiore. A Roma lo chiamano «il marziano»: nella stazione spaziale orbitante si avvicinerebbe a casa. E poi gli asteroidi non si mettono tutti di malattia la notte di Capodanno.
Blatter Josef detto Sepp. Il satrapo del calcio mondiale si è appena dimesso e quindi è libero. E duecento giorni di assenza sarebbero giusti giusti quelli necessari a scongiurare l'insana idea di una sua ricandidatura alla presidenza della Fifa, se è vero che le elezioni si terranno a dicembre prossimo. Certo, l'età è piuttosto avanzata, ma il soggetto è notoriamente inossidabile. E poi potrebbe porre le basi per l'affidamento dei Mondiali 2026 ad Alpha Centauri. È un luogo fuori mano, senza tradizione calcistica e dal clima inospitale? Perché, il Qatar no?
Alfano Angelino. Un ministro dell'Interno è perfetto per stare mesi interi chiuso dentro un cubicolo. E poi: il fatto che tra scandali che lo sfiorano, suoi parlamentari in manette e inefficienze varie sia ancora al suo posto non è roba da fantascienza? L'Italia in fondo potrebbe anche fare a meno per quasi sette mesi di un inquilino al Viminale, anche perché per qualcuno manca già da un paio di anni. Pro: nello spazio non ci sono soglie di sbarramento. Contro: per i viaggi spaziali si parte e si arriva in Kazakhstan, Paese che evoca brutti ricordi ad Angelino. Do you remember Ablyazov ?
Lucia Federico Leonardo detto Fedez. Da lassù potrebbe guardare finalmente tutti dall'alto a buona ragione. A noi il rapper di «X Factor» sta pure simpatico, però diciamocelo: non se ne può più dei suoi tweet, dei suoi sfoghi, dei suoi litigi con i giornalisti (chi scrive è pronto ad aggiungersi alla lista), del suo voler sembrare sempre contro per poi comportarsi, alla resa dei conti, come tutti gli altri vip. Quindi per duecento giorni lo cediamo volentieri all'Iss, dove peraltro le bottiglie lanciate volteggiano lievi senza fare alcun danno.
Boldrini Laura. Già ce la vediamo, AstroLaura, sorridere istituzionale ed ecumenica nella sua tuta bianca che sta su tutto. E poi, una che sostiene che gli immigrati siano i nuovi partigiani, potrebbe essere inviata metaforicamente in luoghi molto più inospitali dello spazio.
Farinetti Oscar. A veder la Cristoforetti mangiare amatriciane liofilizzate, (G)astrooscar avrà pensato di portar lassù - dopo New York, Tokyo, Istanbul e Dubai - il suo supermercato fighetto del gusto italiano per conquistare il pubblico dei gourmet extraterrestri.
Il nome? ET-aly!Buzzi Salvatore. Irresistibile l'idea di un'intercettazione in cui il burattinaio di Mafia capitale traffica in marziani clandestini a un astrosesterzio ad antenna e soffia al complice: «Mo' se magnamo pure Saturno».
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