La "Spectre" era aiutata da boss e servizi segreti

La Equalize di Pazzali si muoveva nella zona grigia tra affari e criminalità. Per i pm la schedatura ha fruttato tre milioni di euro

La "Spectre" era aiutata da boss e servizi segreti
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C'è un punto di incrocio tra le due grandi, recenti inchieste della Procura di Milano: l'indagine sulle Curve ultrà di San Siro, colonizzate dalla malavita organizzata, e il blitz di venerdì contro la super-banda di hackeristi e dossieristi che aveva sede sotto la Madonnina e ha accumulato secondo i pm «profitti illeciti per oltre tre milioni». Perché oltre a ricevere ricche commesse da grandi aziende pubbliche e private, Equalize - la società di Enrico Pazzali, presidente della Fiera milanese, e dell'ex poliziotto Carmine Gallo - si muoveva in quel terreno grigio dove affari e malavita si incontrano. Un mix che fa scrivere ai pm, nella richiesta di arresto che si tratta «come si è visto, di soggetti che godono di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri».

Il concetto viene spiegato meglio poco dopo: «Gallo è una persona per così dire tentacolare, che addirittura è pronto a scendere a patti con esponenti della criminalità milanese per ottenere la disponibilità di un posto auto presso lo stadio di San Siro, da utilizzare per ragioni di rappresentanza, ossia per consentirne l'utilizzo gratuito ai propri clienti. Si veda nello specifico la vicenda relativa al proposito, manifestato da Gallo, di contattare a tal fine il noto pregiudicato Vittorio Boiocchi, nelle more ucciso a colpi d'arma da fuoco a Milano».

Boiocchi era il signore indiscusso della Curva nerazzurra, assassinato nell'ottobre 2022 da sicari rimasti sconosciuti: un delitto che per la Procura milanese si inserisce nella lotta tra clan per il controllo della Curva e degli affari connessi, tra cui proprio il business dei parcheggi. Boiocchi - pluripregiudicato, ammazzato poco dopo avere lasciato il carcere - era uno dei dominus dell'affare.

Che Gallo, abituato da poliziotto a coltivare fonti preziose nel mondo criminale, conoscesse bene anche un veterano come Boiocchi non desta stupore. E nemmeno che tra i benefit offerti da Equalize ai clienti ci fossero anche i posteggi a San Siro. Il problema è che Boiocchi non è l'unico pezzo da novanta il cui nome compare nelle carte. Ad alcuni pregiudicati di peso, alcuni degli agente utilizzati da Equalize avrebbero offerto le loro «spiate».

Uno dei personaggi è uno dei signori della movida milanese, Vito Cardinale della discoteca Hollywood, che nelle carte viene definito «gravato da precedenti di polizia per bancarotta, truffa, corruzione, traffico di stupefacenti, socio di diverse società legate alla gestione di locali notturni». Il contatto con Cardinale è uno dei carabinieri al soldo di Gallo, Saverio Penna. Per conto di Cardinale sarebbero stati estrapolate conversazioni whatsapp da un collaboratore di Equalize, Daniele Rovini, perquisito nell'inchiesta di Torino su un'altra struttura specializzata in accessi abusivi. A Penna viene mossa anche l'accusa assai grave di avere rivelato a Gallo che stavano per scattare i mandati di cattura relativi a una delle operazioni antimafia più delicate degli ultimi anni, denominata Hydra. Il carabiniere viene intercettato nel novembre 2022 mentre parla con Gallo dei fratelli Rosario e Giovanni Abilone, indagati nell'inchiesta della procura antimafia: «Noi a marzo penso che riusciremo a farla, questa è grossa eh Carmine.. I due amici questa volta li castigano».

Potrebbero sembrare normali confidenze tra investigatori, tra gente abituata a stare dalla stessa parte della barricata. E anche i contatti con i malavitosi fanno parte di un modo di intendere il mestiere di «sbirro», perché non si pulisce il fango senza sporcarsi le scarpe.

Ma Equalize era una azienda privata, non un reparto di polizia. E quello che è permesso o tollerato a un poliziotto o a un carabiniere, un investigatore privato non può farlo. Lì, nel grande e luminoso ufficio sotto il Duomo, qualcuno è accusato di esserselo dimenticato.

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