Un Roberto Speranza così duro forse non si è mai visto prima d'ora. Dopo la nascita del nuovo "Movimento democratici e progressisti" l'ex capogruppo del Pd si toglie parecchi sassolini dalle scarpe ospite di Maria Latella a "L'intervista" (SkyTg24). "Se avessi voluto tenere la poltrona - osserva - la cosa più facile era rimanere nel Pd. Io mi batterò in parlamento per togliere i capilista bloccati. L'idea di un parlamento deciso non sui territori dai cittadini ma nelle segrete stanze di Roma è sbagliatissima".
Renzi in California? Una fuga più che un viaggio
"Più che un viaggio mi sembra una fuga dalle responsabilità", dice Speranza commentando con sarcasmo il viaggio negli Usa dell'ex premier. "Il Pd, il partito che ha guidato, sostanzialmente è imploso in questi giorni e lui ha deciso di infischiarsene". Quanto alla California, "oggi il quadro è cambiato, poche aziende grandissime, prevalentemente finanziarie, che portano lavoro fuori dagli Stati Uniti, una disoccupazione molto forte, diseguaglianze crescenti. Credo che anche su questo dovremmo riflettere, non è che il centrosinistra italiano va a imitare modelli di lettura della globalizzazione che non hanno funzionato".
Gentiloni deve temere Renzi non noi
"Gentiloni deve avere paura di Renzi", dice Speranza puntando il dito contro l'ex premier, che a suo dire ha "un atteggiamento ambiguo e non del tutto chiaro sul sostegno a questo governo. Speranza assicura che "non farà mancare il suo sostegno al governo Gentiloni". Il premier "sia più attento a quello che avviene nel Partito democratico". Poi assicura l'impegno del proprio movimento dalla parte dell'esecutivo: "Noi ci batteremo, saremo combattivi, proveremo a spostare un asse di questo governo sulle questioni sociali, a partire dalla grande questione del lavoro, dalla necessità di recuperare un rapporto con insegnanti e studenti, dalle questioni ambientali. Ma Gentiloni non deve avere paura di noi. Mi sembra che la posizione di Renzi non sia chiara, mi sembra che la corsa verso il voto sia un obiettivo di chi vuol rilegittimare subito la propria leadership, non è un problema nostro".
Io capogruppo? Non mi interessa
Speranza sarà il capogruppo alla Camera dei "Demogratici e progressiti"? "Vedremo, è una discussione che dobbiamo fare. Ci sono anche altre ipotesi. Non mi interessa il palazzo. I gruppi parlamentari che pure ci saranno e che saranno tra i più grandi, 50 parlamentari è un numero straordinario, vengono dopo il processo politico".
Familismo errore di questa stagione
Speranza esclude la possibilità che nelle liste del suo nuovo partito possano entrare i nomi di parenti o di amici degli amici: "Il tempo del familismo è finito. Il familismo è stato un errore di questa stagione politica. Lasciamo ad altri questo modo di fare. Noi vogliamo una rete larga in cui ognuno risponde delle proprie idee".
La sinistra non deve piacere alla gente che piace
"Il centrosinistra in Europa e nel mondo - prosegue Speranza - ha dato una lettura troppo positiva della globalizzazione, ha pensato che arrivassero solo benefici, invece insieme a questi benefici sono arrivati tanti problemi e noi siamo apparsi amici dei potenti: l'idea di una sinistra e di un centrosinistra che piace alla gente che piace, di una sinistra amica di chi ce l'ha fatta, che ha vinto e mai amica di chi è rimasto indietro e noi dobbiamo provare a recuperare questo elettorato".
L'esponente di Democratici e progressisti prosegue:"Il problema di questi anni è stata una comunicazione di un'Italia che ce l'ha fatta, di un lavoro che arriva e invece una realtà che continua ad essere drammatica".
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