No agli spostamenti, nessun allentamento delle misure di contenimento. E per le feste di Natale niente deroghe: cenoni e veglioni soltanto in casa con i propri conviventi.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, non si sposta di un millimetro dalla linea del massimo rigore fino alla fine del periodo festivo. Nonostante la pressione delle regioni e nonostante anche all'interno della maggioranza ci sia chi vorrebbe allentare un pochino le maglie delle regole, prevedere magari qualche spostamento in più. Ma ieri Speranza intervistato su la7 è stato chiarissimo. «Nessuna deroga neanche a Natale le norme sono queste e restano queste- ha ribadito il ministro- Il messaggio di fondo è sempre lo stesso, non ci possiamo permettere spostamenti non necessari e allora nei giorni più caldi chiediamo un sacrificio alle persone».
Dunque «anche a Natale e Capodanno c'è la forte raccomandazione di non ospitare a casa persone non conviventi», ha insistito Speranza che poi è tornato anche sul caso Abruzzo dove il presidente della regione, Marco Marsilio ha deciso di passare dal rosso all'arancione di sua iniziativa. «Chiediamo alle regioni di rispettare le ordinanze che io sto firmando a nome di tutto il governo. Il caso dell'Abruzzo è chiaro: porteremo la sua ordinanza di fronte a un giudice», ha chiarito il ministro. E anche se «il virus circola leggermente meno di prima» siamo ancora in una situazione di pericolo e dunque «dobbiamo resistere. I numeri sono ancora molto alti».
Rispetto alla scelta della Gran Bretagna di procedere con la vaccinazione senza attendere le autorizzazioni Speranza ha ribadito che «le nostre regole prevedono che l'Ema debba completare il processo di valutazione, ci auguriamo nel più beve tempo possibile. Così avremo la certezza che il vaccino sia sicuro ed efficace». E il ministro si è impegnato a «farlo in pubblico».
La posizione rigorosa di Speranza trova conferma nell'analisi del microbiologo, Andrea Crisanti, che lancia un allarme pesantissimo per i prossimi mesi. «La terza ondata in queste condizioni è una certezza. Siamo in una situazione grave stabile, ci attende un inverno preoccupante», afferma Crisanti che sottolinea come il calo dei positivi di due giorni fa sia «legato al numero dei tamponi eseguiti. Se avessimo fatto il consueto numero di tamponi avremmo avuto 28mila nuovi casi».
Per l'esperto il beneficio del vaccino arriverà tra molti mesi e nel frattempo le vittime saliranno. «Prima che il vaccino abbia effetto passeranno mesi, ci attende un inverno preoccupante -insiste Crisanti- L'Italia alla fine della prossima settimana sarà il paese con più morti in Europa, non è qualcosa di cui essere orgogliosi.
Natale, con scuole chiuse e fabbriche a ritmo ridotto, va sfruttato per ridurre i contagi».Purtroppo prosegue «la terza ondata è una certezza in questa situazione. Con la riapertura delle scuole e delle attività produttive, abbiamo offerto una grande occasione al virus e i contagi sono esplosi».
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