Lo spray puzzolente e le note per la condotta. "Temeva la bocciatura". I suoi genitori convocati

Figlio di una coppia di commercianti che gestiscono un negozio di alimentari ad Abbiategrasso, il 16enne che ieri ha ferito a un braccio e alla testa la sua insegnante non ha mai dato o avuto problemi di sorta

Lo spray puzzolente e le note per la condotta. "Temeva la bocciatura". I suoi genitori convocati
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Figlio di una coppia di commercianti che gestiscono un negozio di alimentari ad Abbiategrasso, il 16enne che ieri ha ferito a un braccio e alla testa con un coltello da sub dalla lama lunga 20 centimetri la sua insegnante di italiano e storia del liceo, la 51enne Elisabetta Condò, non ha mai dato o avuto problemi di sorta, né a casa né a scuola. Era stato rimandato al primo anno all'Istituto d'istruzione superiore Emilio Alessandrini di Abbiategrasso dove frequentava il Liceo Scientifico con indirizzo in scienze applicate (nella scuola c'è anche un istituto tecnico e un professionale, ndr) ma da allora si era integrato con la nuova classe e non aveva dimostrato di avere particolari problemi a livello didattico eccetto in storia. Ed è qui, con le grosse insufficienze in questa materia, che il suo equilibrio, evidentemente solo apparente, inizia a incrinarsi. Aveva già preso sei note - quattro delle quali proprio dalla prof Condò - e stamane a scuola doveva esserci un colloquio con i suoi genitori per analizzare la sua situazione. Rischiava infatti il 5 in condotta (una valutazione che lo avrebbe costretto non solo a farsi rimandare in storia ma a ripetere l'intero anno scolastico) dopo che, nelle scorse settimane, insieme ad altri due compagni che erano, secondo le testimonianze degli altri allievi, i suoi «amiconi», si era comportato male in classe.

«Cose da ragazzi, s'intende, ma che avevano dato parecchio fastidio. Forse lo studente nella sua testa ha individuato nella prof Condò la sua vittima sacrificale, il capro espiatorio» ipotizzano alla segreteria della scuola. Ma cos'era successo? Per far perdere tempo a lezione, la settimana scorsa il giovane aveva aiutato i due soliti compagni a spruzzare dello spray maleodorante e questo aveva obbligato gli altri ragazzi a uscire dalla classe con la prof Condò costretta a cercare un'aula vuota per continuare la lezione.

Eppure il ragazzo non sembrava particolarmente preoccupato. «Sicuramente non al punto da fare quel che ha fatto - spiega un altro compagno che ieri mattina lo ha incontrato poco prima dell'assalto alla prof, all'ingresso dell'Istituto scolastico Alessandrini - Abbiamo parlato un po' del campionato di calcio e poi di com'era andata la prova di chimica. Poi lui ha aspettato i suoi amici più stretti, ed è salito in classe loro. Io con lui, devo ammetterlo, non ho mai avuto problemi e non avrei detto che fosse un attaccabrighe. Forse ha avuto solo tanta paura quando si è reso conto di non poter affrontare un'altra bocciatura che, comunque, a mio avviso, non era nell'aria» conclude il giovane.

Secondo la testimonianza rilasciata da una compagna di classe del 16enne ai carabinieri, ieri, prima dell'inizio della lezione, la professoressa Condò aveva chiesto ai tre se per caso avessero voluto scusarsi con gli altri compagni per il comportamento legato allo spray puzzolente. «Loro hanno risposto di no, ma non c'era tensione, tutto si stava svolgendo nella normalità più assoluta. Poi ci siamo messi al lavoro. L'insegnante ci ha consegnato i compiti sui Promessi Sposi e ci ha diviso in gruppi. Lui si è come estraniato dopo che lei gli ha annunciato che lo avrebbe interrogato in storia. E mentre la prof era di spalle, ha estratto il coltello dallo zaino, ci ha detto Mi dispiace, ragazzi e l'ha accoltellata a un braccio mentre lei era di spalle. In quei momenti mi sono detta più volte: È una finzione, non può essere vero. Il tempo sembrava si fosse fermato, ho iniziato a urlare e a correre fuori dall'aula. Poi ci ho riflettuto, a mente fredda: il coltello, la pistola, seppur giocattolo, rivelano la premeditazione del gesto».

«Non abbiamo mai avuto avvisaglie della possibilità di un comportamento simile, non potevamo certo

immaginare questo, però domani era previsto un colloquio con lo studente e con i genitori per dei problemi didattici, sui quali non entriamo nei particolari» ha concluso Michele Raffaeli, dirigente scolastico del plesso.

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