Spread, manovra, deficit: Conte e il vertice d'urgenza ​per rassicurare i mercati

A settembre entrerà nel vivo la manovra. Conte preocupato dall'andamento dello spread. A pesare sull'Italia anche la fine del Qe

Spread, manovra, deficit: Conte e il vertice d'urgenza ​per rassicurare i mercati

Un vertice telefonico per rassicurare i mercati. Al centro del colloquio la manovra economica che in autunno entrerà nel vivo del dibattito politico. Ma non solo. Il premier Giuseppe Conte ha esaminato, insieme ai vicepresidenti Matteo Salvini e Luigi Di Maio e al ministro dell'Economia Giovanni Tria, il quadro macroeconomico definendo i dettagli del quadro programmatico che verrà presentato a settembre e le cui linee guida sono state già decise nell'incontro dei giorni scorsi.

Dalla presidenza del Consiglio ostentano sicurezza. "Il quadro programmatico - informano fonti di Palazzo Chigi - concilia il perseguimento degli obiettivi programmatici del governo con la stabilità delle finanze pubbliche ed in particolare la continuazione del percorso di riduzione del rapporto debito-Pil". La situazione, tuttavia, non è così rosea. Nelle scorse ore, infatti, diversi esponenti del governo hanno pubblicamente parlato del timore di una "tempesta finanziaria perfetta" in grado di travolgere il sistema Italia. Il tema della speculazione sarebbe stato al centro di diversi colloqui in cui era presente anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria. A preoccupare l'esecutivo è la ubblicazione, tra fine agosto e i primi di settembre, i report delle principali agenzie di rating. In caso di downgrade potrebbe anche scatenarsi il panico sui mercati. Non solo. Anche se al Tesoro assicurano che "non si tratta di un elemento preoccupante", ha destato particolare nervosismo l'asta per i Bot annuali che ieri è andata deserta.

"I mercati sono popolati di affamati fondi speculativi che scelgono le loro prede e agiscono - ha spiegato a Libero il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti - in estate ci sono pochi movimenti nelle Borse. È un periodo propedeutico a iniziative aggressive nei confronti degli Stati". Un timore che, sull'avanzare dello spread tra Btp e Bund a quota 280 punti base, è stato confermato anche dal presidente della commissione Bilancio alla camera, Claudio Borghi. "Tutti sanno che il recinto che protegge la preda presto verrà tolto - ha spiegato in una intervista a Bloomberg - e la speculazione finanziaria vede il debito della periferia come un facile bersaglio e si sta posizionando in vista dei prossimi sviluppi". Secondo una nota di Bank of America-Merrill Lynch, riportata oggi dalla Stampa, "entro dicembre" il differenziale sui titoli di Stato "o si restringerà verso quota 170 punti o schizzerà verso 400".

Tutto dipenderà dalla manovra economica e, soprattutto, dal livello di deficit indicato dal governo. Un passaggio cruciale che purtroppo avverrà in concomitanza con la fine del programma di Quantitative easing della Bce.

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