Spuntano i nomi dei nuovi "ministri responsabili" del Conte-ter

Ecco chi è pronto a entrare nello scacchiere giallorosso all'Agricoltura e alla Famiglia. Intanto continuano le manovre nel palazzo

Spuntano i nomi dei nuovi "ministri responsabili" del Conte-ter

Alla fine ce la farà Giuseppe Conte a trovare i numeri necessari per dare vita a una nuova maggioranza? Il premier è convinto di avere una buona base da cui partire e quindi sostiene che tutto andrà per il meglio. Nel frattempo sono iniziati a spuntare i primi nomi dei responsabili che si sono palesati come "costruttori", pronti a fornire il proprio sostegno al presidente del Consiglio. È nata inoltre al Senato la componente parlamentare che prende il nome di Maie-Italia23 "per costruire uno spazio politico che ha come punto di riferimento" proprio l'avvocato. Continua però il pressing sui senatori di Italia Viva (anche per indebolire Matteo Renzi) per incassare qualche numeretto di sicurezza.

Non è un mistero. Anzi, ormai è stato dichiarato come vero e proprio obiettivo. Lo testimoniano le parole rilasciate da Luigi Di Maio nel corso dell'intervista a Otto e mezzo su La7: "Io credo che ci siano dei costruttori anche tra i parlamentari di Italia Viva. Credo che se Conte si presenta in Parlamento per spiegare il nostro progetto per i prossimi due anni, ci saranno tante persone che vorranno condividerlo. E penso che, al di là delle persone, questa sia l'occasione per rilanciare l'azione di governo". Il ragionamento che trapela dagli ambienti grillini lascia comunque intendere che i rapporti con il fondatore di Iv siano ormai esauriti e dunque sono state escluse ipotesi di riavvicinamento. "Abbiamo chiuso. Non vedo con quali presupposti dopo che avevamo lavorato insieme per migliorare il Recovery Plan e poi Renzi ha scelto di alzarsi dal tavolo e di sedersi da solo e far dimettere i suoi esponenti nel governo", dice il ministro degli Esteri.

I nuovi ministri

Non mancano i primissimi nomi dei ministri che andrebbero a sostituire Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, componenti della delegazione di Italia Viva ritirata. Come scrive Marco Antonellis su Affari Italiani, in pole per il Ministero della Famiglia e delle Pari opportunità ci sarebbe Paola Binetti che - attraverso un'intervista a La Repubblica - ha già messo i paletti al premier: "Deve prendere in seria considerazione anche i nostri temi irrinunciabili, come i valori della vita e della famiglia. E quindi opponga un no netto all'eutanasia, ad esempio". L'esponente dell'Unione dei democratici cristiani e democratici di centro sarebbe vista di buon occhio ovviamente dal Vaticano, che tra l'altro spera nella conferma di Conte a Palazzo Chigi. Il dicastero dell'Agricoltura potrebbe invece finire nelle mani di Saverio De Bonis, membro del Movimento associativo italiani all'estero, oppure di Riccardo Nencini del Partito socialista italiano. Si parla pure della delega ai servizi segreti: circola il nome di Gennaro Vecchione, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Stando a quanto riportato dall'Huffington Post, lo schema di base sarebbe quello di distribuire ai responsabili gli incarichi lasciati da Italia Viva. Ma ai pentastellati non piacerebbe l'idea di dare ai cattolici le politiche della famiglia e soprattutto di far gestire alle new entry i fondi del Recovery Fund per l'Agricoltura. "Se cambiamenti ci devono essere, allora dovete ridiscutere la squadra intera, ma anche con noi", è la richiesta dei gialli. Ricordiamo che tra i fragili sono considerati Nunzia Catalfo (Lavoro) e Paola Pisano (Innovazione tecnologica e Digitalizzazione).

La mossa dell'Udc

Intanto nel palazzo continuano le manovre a caccia di responsabili. Da guardare con attenzione le mosse dell'Udc: si vocifera che nei prossimi giorni possa diventare "Ppe-Udc", staccandosi così da Forza Italia e diventando la nuova costola di un nuovo governo. Il gruppo centrista però deve ancora tracciare una strada definitiva: la linea ufficiale come partito verrà presa in una segreteria che si terrà lunedì alle ore 15, ovvero il giorno prima del voto in Senato.

Infatti l'Udc non ha componenti alla Camera, ma può contare su 3 senatori all'interno del gruppo forzista a Palazzo Madama (Antonio De Poli, Antonio Saccone e Paola Binetti). Fonti interne tuttavia fanno sapere che la posizione del segretario Lorenzo Cesa sarebbe quella concordata con gli alleati del centrodestra: chiarimento in Parlamento e no all'operazione responsabili.

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