La squadra parte dal "Doge" Musk (che rimane solo)

Il socio Ramaswamy si candida in Ohio. Ministri confermati. C'è Rubio agli Esteri

La squadra parte dal "Doge" Musk (che rimane solo)
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La conferma di Marco Rubio da parte del Senato è il primo tassello del mosaico messo insieme da Donald Trump per amministrare gli Stati Uniti nei prossimi quattro anni. Una squadra per cui, a differenza di quanto avvenuto con il primo mandato, il tycoon ha puntato prima di tutto sulla lealtà. Terminate le celebrazioni per il giuramento e la cerimonia di inaugurazione del 47° presidente americano in Campidoglio, la Camera Alta è tornata subito al lavoro, e il primo punto all'ordine del giorno è stata la conferma del senatore della Florida come segretario di Stato. Il 53enne di origini cubane è il primo titolare di Foggy Bottom ispanico: Rubio si oppone alla normalizzazione delle relazioni con l'Avana, ed è sempre stato un falco in politica estera, adottando posizioni intransigenti nei confronti della Cina e dell'Iran in particolare. Mentre sulla guerra in Ucraina di recente ha dichiarato che serve «una conclusione».

Altra casella fondamentale tra le prime conferme dovrebbe essere quella del Pentagono, con il veterano ed ex conduttore di Fox News Pete Hegseth come segretario alla Difesa: la sua è stata una delle nomine più controverse, criticata dai vertici militari e dai democratici, oltre ad aver inizialmente suscitato dubbi di parte dei repubblicani in seguito alle accuse di aggressione sessuale risalenti al 2017 diffuse dal Wall Street Journal. In settimana potrebbe arrivare pure il voto su Kristi Noem come segretario alla Sicurezza Interna: la governatrice del South Dakota, fedelissima di Trump, è determinata a portare avanti il suo piano di deportazioni di massa. Anche il prossimo ministro della Giustizia Pam Bondi, ex procuratrice generale della Florida, è una delle alleate più strette di Trump, che ha difeso durante il primo impeachment nel 2020. The Donald l'ha scelta per porre fine alla politicizzazione della Giustizia, uno dei suoi cavalli di battaglia contro i dem. Come segretario agli Interni è in arrivo il governatore del North Dakota Doug Burgum, figura di spicco nel settore energetico, mentre all'Istruzione ci sarà Linda McMahon, ex Ceo della World Wrestling Federation e numero uno della Small Business Administration durante il primo mandato Trump. Ora si deve occupare di riformare il sistema, inclusa la volontà del presidente di ridurre il potere federale, affidando un maggiore controllo agli stati.

Tra le figure più dibattute c'è Robert F. Kennedy Jr, scelto come ministro della Salute nonostante le preoccupazioni di molti per le sue teorie scientificamente infondate. All'Energia è atteso il via libera di Chris Wright, pioniere del fracking, scelto per rilanciare il settore dei combustibili fossili. Ai Trasporti l'ex deputato del Wisconsin Sean Duffy, che si dovrà dedicare al rinnovamento di infrastrutture cruciali. E poi c'è il dipartimento di Efficienza Governativa (Doge) di Elon Musk, che punta a tagliare le spese superflue e ridurre la burocrazia: secondo fonti informate è già pronta una causa che contesta la legalità della commissione, sostenendo che viola le norme federali sulla trasparenza in materia di divulgazione, assunzioni e altre pratiche. E proprio al Doge si profila la prima defezione: il co-leader ed ex candidato presidenziale Vivek Ramaswamy intende candidarsi a governatore dell'Ohio nelle elezioni del novembre 2026 e quindi potrebbe dimettersi dall'incarico. Alla National Intelligence Trump ha nominato l'ex deputata democratica Tulsi Gabbard, che lo ha sostenuto durante la campagna e ora supervisionerà le attività degli 007 Usa. Gabbard in passato è stata coinvolta da voci, mai dimostrate, che la volevano sotto la possibile influenza del Cremlino. Alla direzione dell'Fbi il presidente ha scelto un altro fedelissimo, Kash Patel, pronto a perseguire i suoi nemici e duro critico del Bureau, che in passato ha chiesto di chiudere la sede centrale di Washington.

Sul fronte economico, The Donald ha nominato il manager di hedge fund Scott Bessent come segretario del Tesoro, per guidare un programma costruito intorno al drastico aumento dei dazi e alla riduzione delle tasse.

Howard Lutnick, amministratore delegato di Cantor Fitzgerald e co-presidente del suo team di transizione, sarà invece segretario al Commercio. Tra le altre nomine ci sono John Ratcliffe alla Cia, Elise Stefanik come ambasciatrice americana presso le Nazioni Unite, e tra lo staff della Casa Bianca, Susie Wiles sarà capo di gabinetto.

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