"È stato liberato grazie alla realpolitik. Ora c'è un governo che sa farsi rispettare"

Il senatore di Fi: "I precedenti esecutivi insultando l'Egitto non hanno ottenuto niente. Conte irriso ma anche Draghi..."

"È stato liberato grazie alla realpolitik. Ora c'è un governo che sa farsi rispettare"
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L'arrivo di Patrick Zaki è fissato per oggi alle 17 all'aeroporto di Malpensa. Il ricercatore egiziano, come è noto, arriverà con un volo di linea avendo rifiutato il volo di Stato. Una decisione che ha suscitato polemiche ma a cui Maurizio Gasparri (Fi) non attribuisce particolare importanza: «Che Zaki possa essere riconoscente o meno è libero grazie al centrodestra».

Senatore Maurizio Gasparri, si aspettava che il governo riuscisse a ottenere la liberazione di Patrick Zaki?

«Il governo Meloni grazie all'impegno del presidente del Consiglio e alla grande e intensa attività di Antonio Tajani ha recuperato al nostro Paese una grande credibilità nel mondo. Quando i governi erano guidati dai governi del Pd e ancora peggio dai governi del grillino Conte venivamo spernacchiati in giro per il pianeta. E perfino Draghi non è mai stato preso sufficientemente sul serio. Invece oggi c'è una grande capacità di protagonismo nei summit internazionali tipo G7 e anche nel contesto europeo. Anche nei confronti dell'Egitto la realpolitik paga. Chi insultava l'Egitto non otteneva risultati, chi sa dialogare con un Paese comunque fondamentale nel Mediterraneo e per i rapporti con l'Italia ottiene ottime relazioni e risultati. La liberazione di Zaki si deve a questo ed è quindi frutto del cambio di governo, di passo e di reputazione. Siamo passati dalle pernacchie a Conte all'ascolto e al rispetto per il governo di centrodestra».

Come giudica il rifiuto del ragazzo di tornare in Italia con un volo di Stato? Ha un valore politico questa decisione?

«Il governo si è messo a disposizione come è giusto fare per una persona che è stata per mesi e mesi imprigionata e poteva avere una condizione di difficoltà. Poi Zaki faccia quello che vuole, non è che il governo si è impegnato per Zaki e con Zaki perché Zaki la pensasse come il governo. Sono forse le sinistre che si impegnano se qualcuno è in sintonia con il loro pensiero. Il centrodestra, invece, agisce a difesa di chiunque vede i suoi diritti negati, di qualunque credo politico e o religioso. Il governo ha agito senza alcun tornaconto, libero lui di decidere con quale mezzo rientrare in Italia».

Antonio Tajani dice «non era obbligato a prendere il volo di Stato», Guido Crosetto aggiunge «così ci ha fatto anche risparmiare».

«Ma sì certo, non era obbligatorio il volo di Stato, ci possono essere preoccupazioni di sicurezza, ma il governo non ha riscontrato situazioni di pericolo che avrebbero eventualmente imposto una misura speciale e particolare di questo tipo. Se non serve meglio così, si spende meno e il risultato è stato comunque raggiunto. Grazie al centrodestra. Che Zaki possa essere riconoscente o meno i fatti sono sotto gli occhi di tutti».

In generale la liberazione di Patrick Zaki può essere vista come il successo di un approccio pragmatico ai problemi internazionali?

«Sì, l'approccio del governo è pragmatico, con l'Egitto come con la Libia o la Tunisia. I governi che ci hanno preceduto erano ideologici ma anche inginocchiati ad esempio davanti alla Cina. Il Patto della Via della Seta sottoscritto da Grillo, Di Maio e Conte è stato un capitolo veramente vergognoso.

Il fatto che Di Maio sia stato poi nominato rappresentante nel Golfo è una vergogna per chi lo ha scelto e per l'Europa intera. Il punto resta solo uno: il centrodestra nel mondo si fa ascoltare e rispettare e ottiene risultati. Questi sono i fatti».

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