La stoccata del Cav a Renzi: "Il suo governo aggrava i problemi"

Berlusconi: "La sinistra vuole sempre conquistare il potere ed espanderlo. Ed espande pure la spesa pubblica"

La stoccata del Cav a Renzi: "Il suo governo aggrava i problemi"

Torna a puntare il dito contro Matteo Renzi e la sua politica Silvio Berlusconi, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta.

"La sinistra da sempre ha come traguardo la conquista del potere e la sua espansione, ed espande per questo la spesa pubblica. E questo avviene anche con Renzi. È aumentata la tassazione, la disoccupazione e la povertà. Un milione di famiglie non ha un introito e questo è grave", ha detto il Cavaliere, "Questa politica non solo non è in grado di risolvere i problemi ma li aggrava. È una politica di sinistra che non potrà assolutamente far uscire l’Italia dalla crisi e ha avuto sul Paese delle conseguenze molto negative".

E sul rapporto con il premier e il patto del Nazareno assicura: "Non l’ho più sentito da gennaio, abbiamo persone che conoscono me e lui e quindi qualche volta ho riferite sue considerazioni. Una cosa mi sembra positiva però nessuno dei due attacca l’altro in un modo che sia meno che garbato. Purtroppo abbiamo dovuto constatare che Renzi non credeva veramente nel metodo democratico assolutamente conveniente per il Paese. «Il Patto del Nazareno non era un insieme di punti da seguire su legge elettorale e riforme e cammin facendo ci ha proposto 17 modifiche, alcune indigeste, ma per il bene del Paese abbiamo accettato. Ma eravamo in allerta, poi è successo che Renzi ha scelto il Capo dello Stato da solo e abbiamo capito che non teneva nel giusto conto il nostro contributo come opposizione ma voleva fare le cose da solo".

Non risparmia neanche il Movimento 5 Stelle Berlusconi: "Il 79 per cento dei grillini prima di entrare in Parlamento guadagnavano da zero a mille euro. Quindi se restano in parlamento continueranno ad avere uno stipendio", ha detto.

Sul futuro del centrodestra, poi, il leader di Forza Italia chiede ai "leader di adesso della destra" - tra cui anche Salvini - di "rinunciare a una parte delle loro personali ambizioni per ritrovarsi in un’area dei moderati che sono maggioranza numerica ma che non contano". Non chiude neppure alle primarie - a patto che ci siano "regole certe" e "votazioni controllate" - ma sogna un futuro leader che esca "fuori come ha fatto Renzi, che è spuntato da sotto un cavolo anche inopinatamente". "Nè io nè lei abbiamo il potere di imporre un leader, solo i re possono farlo", ha ribadito, "Il carisma o lo si ha o non lo si ha. Spero che come Renzi che è arrivato da sotto un cavolo, che tra l’altro arriva dalla gioventù democristiana, arrivi anche da noi e unisca i moderati". Per trovarlo c'è tempo ancora qualche anno: "Sono convinto che in Parlamento non ci sia la possibilità di votare prima del 2018", ha detto il Cav, "Non penso assolutamente di essere candidabile".

Di certo non scenderanno in campo le sue figlie Marina e Barbara: "Hanno un padre che non glielo lascerà mai fare. Ho sempre dato ai miei figli la massima libertà, ma veramente dopo il male che ho subito in questi 21 anni di politica come padre farei un atto di imperio per impedirlo".

E se nel frattempo la Lega Nord dovesse superare Forza Italia alle Regionali? "Non succede nulla, il mio progetto va

oltre l’immediato e si rivolge a tutti i moderati. Vorrei raggiungere questo traguardo difficile, quasi miracoloso, di dare ai moderati la consapevolezza del ruolo che devono avere nel Paese. Mi sono dato due anni e mezzo"

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