Stop di Figliuolo ai governatori "Non esistono primi della classe"

Il commissario chiude il caso Regioni: le dosi ci sono per 500mila iniezioni al giorno. Ma le vaccinazioni non si concluderanno per nessuno prima di settembre. Allo studio la terza fiala

Stop di Figliuolo ai governatori "Non esistono primi della classe"

La campagna vaccinale finirà a settembre. Per tutte le Regioni. Il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo smorza le fughe in avanti e le ambizioni di alcuni governatori che vorrebbero fare la parte dei primi della classe completando le iniezioni alla fine di luglio.

«Noi vacciniamo chiunque debba essere vaccinato dovunque esso sia, è chiaro che poi ci sono da allineare i sistemi informativi - spiega - Le Regioni lo stanno facendo, la struttura commissariale ribilancia le dosi. Noi le dosi ce le abbiamo per tutti, se poi qualcuno pensava di finire la campagna per dire che è più bravo di tutti a fine luglio, non potrà farlo ma dovrà finire come gli altri a fine settembre. Alcune Regioni contavano di innalzare il trend, ora devono riprogrammare le prime dosi».

Le polemiche con le Regioni e il tira e molla sulle dosi dovrebbe concludersi qui e, a scanso di equivoci, dalla prossima settimana si terranno degli incontri regolari tra lo staff del commissario straordinario e gli esponenti regionali, soprattutto per chiarire le criticità venute al pettine dall'impossibilità di usare AstraZeneca sugli under 60. L'obbiettivo (comune) deve essere vaccinare quante più persone possibili, senza far perdere la fiducia alla gente.

Il problema è che le agende di molte Regioni sono state programmate, con tanto di prenotazioni, senza aspettare le nuove prescrizioni del Cts (che limitano la seconda dose di AstraZeneca a chi ha più di 60 anni). E quindi sono state riviste e rallentate nella pratica dalle nuove regole. Da qui gli attacchi del presidente campano Vincenzo De Luca che chiede le dimissioni di Figliuolo e del ministro alla Salute Roberto Speranza: «La comunicazione demenziale su AstraZeneca ha determinato un rallentamento drammatico e una crisi di fiducia in milioni di cittadini». Se da un lato le tensioni e la fretta sono giustificabili dopo mesi di confusione sui vaccini, la stessa Aifa ha redarguito il protagonismo di certi governatori. Soprattutto di quelli che hanno denunciato un taglio nelle scorte di vaccini alimentando il clima di sfiducia della gente. «Le dosi sono sufficienti per mantenere il ritmo di 500mila dosi al giorno medie - specifica Figliuolo - che ci porteranno a fine settembre a raggiungere il traguardo dell'80% degli italiani vaccinabili, vaccinati. Le dosi ci sono e con queste dosi saremo in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi».

Chiariti anche i dubbi sulle forniture e i timori sulla mancanza di dosi sufficienti. Se i piani non vengono rivisti «dai primi della classe», le fiale ci sono per tutti. «Gli acquisti di vaccini sottoscritti dalla Commissione europea prevedono approvvigionamenti per il prossimo trimestre, luglio agosto e settembre, pari a 45,5 milioni di dosi di Pfizer e Moderna, che sono quelli usati più diffusamente. A luglio, verranno consegnate 14,5 milioni di dosi del tipo a Rna messaggero. Si tratta - aggiunge - di quantitativi importanti che ci consentono di guardare con ottimismo ai prossimi mesi, per raggiungere gli obbiettivi di fine settembre».

Il ministero alla Salute nel frattempo sta pensando all'eventualità della terza dose.

Si attendono i risultati di una ricerca concordata con Aifa e condotta dall'Iss per capire cosa ha senso fare: «Entro la fine dell'estate - spiegano i ricercatori - contiamo di poter avere a livello complessivo i risultati preliminari per poter così disporre delle informazioni che servono per valutare la possibilità di una terza dose, probabilmente da somministrare nel periodo autunnale-invernale». E poi ci sarà da affrontare la vaccinazioni dei più giovani in vista della ripresa delle scuole.

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