Una «nuova epoca» inizia in Germania, con il partito di estrema destra Afd «alla guida». È trionfante Bernd Baumann, deputato della stessa formazione al Bundestag, nel celebrare un successo storico della sua forza politica. Per la prima volta dalla fondazione della Repubblica federale tedesca nel 1949, durante la seduta del parlamento federale del 29 gennaio, una mozione è stata approvata con i voti dell'estrema destra. Un testo non vincolante, proposto dai popolari per contrastare l'immigrazione illegale, che ha infiammato una noiosa campagna elettorale in vista del voto anticipato del 23 febbraio. Crolla così il muro alzato contro Afd dagli altri partiti, già uniti nell'escludere ogni collaborazione con la destra radicale. «Una vittoria della democrazia», secondo la candidata cancelliera di Afd, Alice Weidel.
A fare da ariete sono stati i popolari di Cdu e Csu che, a dieci anni dalla crisi dei migranti del 2015, hanno seppellito il motto merkeliano del «Ce la faremo» a gestire l'immigrazione. Con il sostegno di Afd, Cdu e Csu sono riuscite a far passare una mozione che chiede controlli permanenti alle frontiere e il respingimento dei migranti sprovvisti dei documenti di ingresso, senza eccezione per i richiedenti asilo. Per gli immigrati irregolari, il testo invoca espulsioni quotidiane e detenzione a tempo illimitato fino alla deportazione. Una svolta radicale dal «benvenuti rifugiati», approvata con il sostegno determinante dell'estrema destra.
Per il candidato cancelliere dei popolari, Friedrich Merz, «una decisione giusta non diviene sbagliata se le persone sbagliate sono d'accordo». Il presidente della Cdu ha poi tuonato di non poter più accettare che socialdemocratici e verdi, «minoranza sociale e politica», strumentalizzino Afd per «ignorare la volontà della maggioranza», mettendo «in pericolo la democrazia». Per Merz, il muro contro l'estrema destra tiene, perché è Afd a votare con i popolari, non viceversa. «Al Bundestag, non cerco altre maggioranze che del centro democratico, mi rammarico» di averla ottenuta con l'estrema destra, ha infine affermato il presidente della Cdu. Equilibrismi di chi teme di perdere consensi a favore della destra radicale, con cui pure esclude di formare un governo. Mangiare o essere mangiati pare l'imperativo di Merz, di cui il cancelliere Olaf Scholz, candidato della Spd a un secondo mandato, afferma di non potersi più fidare perché venuto meno alla promessa di non collaborare mai con Afd. Su Merz cala anche il severo giudizio di Angela Merkel, l'ex cancelliera che lo ha preceduto alla presidenza della Cdu: far cadere il muro contro l'estrema destra è stato «sbagliato». Felicitazioni, invece, dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, che alla Germania dà il «benvenuta nel club». L'intesa di fatto tra popolari ed estrema destra potrebbe restringersi oggi al Bundestag, dove Cdu e Csu presenteranno una proposta di legge sul contrasto all'immigrazione illegale che potrebbe essere approvata coi voti di Afd.
Con i partiti del centro divisi, i conservatori che collaborano con l'estrema destra e l'economia in recessione, la Germania attuale ricorda quella dei suoi anni più oscuri. «Auguriamoci la crisi come occasione da sfruttare», ha affermato l'ideologo della Nuova destra tedesca Götz Kubitschek: parole che paiono comporre la profezia di una nuova epoca.
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