Strage sul lago, ritardi e allerte ignorate

I pm: "Naufragio colposo". Verifiche su tempi di rientro, sicurezza e capienza della barca

Strage sul lago, ritardi e allerte ignorate
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Naufragio colposo: è l'ipotesi su cui indaga la Procura di Busto Arsizio in relazione al ribaltamento della barca sul lago Maggiore che nella serata di domenica ha causato quattro vittime. Il fascicolo è aperto contro ignoti. Le vittime sono due 007 italiani, un israeliano di 50 anni pensionato delle forze di sicurezza e una donna russa, moglie del comandante della «Goduria», l'imbarcazione affondata. L'ultimo corpo è stato recuperato ieri mattina.

L'incidente è avvenuto all'altezza della località Lisanza, una frazione di Sesto Calende, a una distanza tra i 100 e i 150 metri dalla riva. Alcuni dei superstiti si sono salvati a nuoto, a bordo c'erano 25 persone, tutti italiani e israeliani (oltre alla donna russa). Tra loro, riporta l'Agi, pure «funzionari di Stato israeliani». Una testimone che abita proprio di fronte al cantiere nautico Ulisse a Lisanza, in provincia di Varese, dove sono arrivati nuotando alcuni dei passeggeri della barca ha detto all'Ansa: «Ho sentito gridare e sono uscita a vedere, poi sono arrivati i soccorsi». Anche Claudio Carminati, il comandante dell'imbarcazione, è stato sentito dagli investigatori coordinati dal pm Massimo De Filippo. Ha «fornito la sua versione, compatibilmente con lo stato emotivo di choc in cui si trova» riferiscono fonti investigative all'Agi. Anche perché sua moglie è tra le vittime. Al momento non è indagato, ma non è escluso che lo sia nelle prossime ore per consentire tutti gli accertamenti. L'inchiesta punta sull'ipotesi dell'inabissamento dovuto principalmente alle tremende e improvvise condizioni meteo di domenica sera. I dubbi riguardano se la barca viaggiasse in sicurezza e se il comandante abbia tempestivamente preso la via del ritorno quando è scoppiata la tempesta. Alla Procura anche il compito di chiarire se la nave fosse in buono stato di manutenzione, se non c'era troppa gente a bordo, se erano presenti i salvagente.

«Alcuni naufraghi - spiega il vicesindaco di Sesto Calende, Edoardo Favaron - sono stati recuperati da persone che erano su altre imbarcazioni che poi, una volta a terra, mi hanno riferito di avere pensato che le teste di chi era caduto in acqua fossero di anatre o cigni». I sopravvissuti provenienti da Israele hanno lasciato ieri mattina gli alberghi per fare ritorno in patria. Favaron spiega di essere arrivato quando il naufragio era già avvenuto e di avere assistito ai soccorsi di elicotteri, carabinieri e altri natanti. Per domenica sera c'era un'allerta gialla della Protezione civile per il meteo sull'area di laghi e Prealpi varesine. Nel bollettino, emesso il 28 maggio, si legge in particolare che «dal pomeriggio sono previsti rovesci e temporali prevalentemente di debole o moderata intensità in sviluppo su Alpi e Prealpi». La probabilità di fenomeni di forte intensità, prosegue il bollettino, è «bassa, ma non sono escludibili cumulate puntuali locali fino a 30-50 mm nelle 24 ore». In altre parole, fenomeni brevi ma particolarmente intensi, avrebbero potuto verificarsi. Proprio le previsioni suscitano dubbi sull'opportunità di uscire in gita con quella che era una «house-boat» con 25 persone a bordo. Poco prima delle 19 infatti sul lago Maggiore si è abbattuto un violento temporale con una tromba d'aria che avrebbe sollevato onde tanto alte da provocare il ribaltamento della barca, che poi è affondata. Le persone a bordo avevano preso a noleggio l'imbarcazione in occasione del compleanno di una di loro. Pare che Carminati, proprietario della barca, e la moglie vivessero a bordo. La «Goduria», che veniva appunto affittata ai turisti, ora si trova a circa 15 metri di profondità. Il sindaco di Sesto Calende, Giovanni Buzzi, tuttavia smentisce le avvisaglie di un nubifragio. «Non mi risulta nessuna allerta specifica sul meteo che invece c'era stata nei giorni scorsi. Anche la Protezione civile me lo ha confermato. Ieri (domenica, ndr) c'erano stati alcuni allagamenti in città legati alla pioggia ma l'incidente è stato causato da un colpo di vento importante. Il lago va affrontato con grande responsabilità».

La barca, aggiunge, «non era una house-boat. Da quello che so era stata costruita nel 1985 ed era una barca turistica a motore lunga 15 metri. Doveva fare un giro dal cantiere Piccaluga a Marina di Lisanza. Ora siamo in lutto».

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