Le strane consulenze della Madia. Poltrone a raccomandati e amici

Assunti due nuovi collaboratori: un dirigente della Regione Lazio a 40mila euro e una ragazza laureata a 32 anni

Le strane consulenze della Madia. Poltrone a raccomandati e amici

Roma - Marianna Madia è una ministra piena di buone intenzioni. Per dire,. Giorni fa, attraverso Twitter - la tipa è anche piuttosto tecnologica e social - ha invitato tutti i dicasteri a far sapere entro dieci giorni come intendessero adeguarsi al taglio dei cavalli-vapore di Stato. Operazione forse un po' demagogica ma comunque commendevole.

Ma Marianna Madia è anche una ministra che, all'interno del suo dicastero (la Funzione Pubblica), fa strane scelte. Prendete le consulenze, da sempre uno dei talloni d'Achille dell'amministrazione, una zona grigia con ampi margini di discrezionalità e nella quale qualche volta si acquattano favori, vendette, sprechi. Ripetiamo: qualche volta. Forse non è il caso degli incarichi esterni conferiti dal ministero della Madia. Però almeno su due sembra esserci più di un motivo di riflessione. Leggete quello che vi stiamo per raccontare e poi traete voi le conseguenze, se vi va.

Il primo caso è quello di Patrizio Caligiuri. Romano, avvocato, 34 anni, amico di Marianna, con cui cinguetta spesso su Twitter e alla quale lo lega anche la comune militanza nel Pd, per il quale Caligiuri è stato anche segretario di sezione in un quartiere romano. Ebbene, il giovane professionista è nel ristretto novero dei consulenti della Madia in qualità di «esperto per l'attività normativa e amministrativa di semplificazione delle norme e delle procedure»: 40.500 euro lordo annuo il suo compenso, tre gli anni del contratto, dal 17 settembre 2014 al 16 settembre 2017.

Certamente si tratta di un avvocato, ancorché amico della ministra, capace e meritevole. Forse perfino troppo. Caligiuri infatti ha la tendenza ad assommare incarichi e prebende, senza badare molto alle incompatibilità. Intanto è un dirigente della Regione Lazio, ove svolge il non trascurabile incarico di capo della segreteria dell'assessore al Lavoro Lucia Valente. Nella sua scheda sulla sezione trasparenza del sito della Regione Lazio compare soltanto il curriculum. Nessuna notizia su stipendio tabellare e retribuzione di posizione e di risultato. Nessuna notizia sulla dichiarazione di incompatibilità e inconferibilità. Nessuna notizia su «incarichi o titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla P.A. o relativi allo svolgimento di attività professionali». Alla faccia della trasparenza.

Ci sono un paio di altre stranezze. Fino a qualche giorno fa Caligiuri risultava ancora nell'elenco online degli iscritti all'ordine degli avvocati di Roma, con tanto di studio in viale delle Milizie. Oggi è misteriosamente scomparso. Ebbene, la legge detta una serie di incompatibilità per chi svolge l'attività forense, compresa quella di avere un lavoro subordinato anche part-time. Peraltro Caligiuri fino a poco tempo fa risultava anche tra i collaboratori dello studio romano Ghera&Associati, che ha ricevuto diverse decine di migliaia di euro dalla Regione per incarichi vari. Un po' troppe coincidenze per una storia sola, non trovate?

Altra vicenda anomala quella di Francesca Perini, la seconda consulente pagata del ministero della Madia (gli altri tre sono a titolo gratuito). In questo caso è il curriculum a far discutere. La Perini, che come il collega Caligiuri è stata scelta come «esperto per l'attività normativa ed amministrativa di semplificazione delle norme e delle procedure», ma solo fino al 31 dicembre 2015 e con un compenso lordo annuo più basso (26.500 euro), non sembra avere le stimmate del genio: si è diplomata al liceo classico Scipione Maffei di Verona a 21 anni, si è laureata in Giurisprudenza a Torino a 32 e ha passato l'esame di abilitazione alla professione forense solo nel 2010, a 35 anni.

Malgrado ciò è ritenuta una professionista esperta «nella stesura dei testi normativi e nella valutazione dell'impatto delle norme». La cosa è sembrata strana anche alla Corte dei Conti, che mesi fa ha mosso un rilievo all'incarico conferito alla Perini con lettera 31348 dello scorso 10 novembre.

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