La strategia del centrodestra: fisco amico e casa "al sicuro"

Meno obblighi e invasività. Bonus edilizi confermati. L'obiettivo è sbloccare il Paese con la digitalizzazione

La strategia del centrodestra: fisco amico e casa "al sicuro"

Il programma del centrodestra non si fonda solo e soltanto sulla riduzione della pressione fiscale, sulla realizzazione di infrastrutture necessarie al progresso economico del Paese e alla flessibilizzazione dei rapporti di lavoro. Il principio guida è sicuramente la liberazione del cittadino dall'oppressione dello Stato in tutte le sue forme: dall'invasione del fisco in tutti gli aspetti della vita alle certezze sui diritti di proprietà (a partire da quella immobiliare) fino alla digitalizzazione del Paese che è funzionale a semplificare i rapporti con la Pubblica amministrazione.

UN FISCO AMICO

Il programma del centrodestra si fonda su una semplificazione degli adempimenti e sulla razionalizzazione del complesso sistema tributario. L'architrave di questo progetto non si sostanzia esclusivamente in procedure meno complesse, ma soprattutto nell'«inversione dell'onere della prova fiscale a carico dello Stato». È un cavallo di battaglia del centrodestra che, con una maggioranza coesa, potrebbe essere finalmente realizzato. Nel caso di contestazioni circa l'assolvimento degli obblighi non sarebbe più il contribuente a doversi discolpare, ma l'amministrazione fiscale a dover dimostrare le mancanze riscontrate, a differenza di quanto accade attualmente. Se attenuare la durezza del sistema sanzionatorio è un altro degli obiettivi della coalizione, una novità è rappresentata dall'introduzione del «conto unico fiscale», cioè uno strumento per garantire «la piena e immediata compensazione dei crediti e dei debiti» verso la Pa in modo che, a partire da imprese e partite Iva, tutti possano vedere alleviato il proprio carico. In quest'ottica può anche rientrare l'innalzamento della soglia di utilizzo del denaro contante (ora ferma a 1.000 euro) allineandola alla media dell'Unione europea.

LA DIFESA DELLA CASA

Un altro punto dirimente è la salvaguardia dei bonus edilizi in essere. Si tratta di una presa di posizione a favore del Superbonus 110%, almeno fino al termine della vigenza (per abitazioni unifamiliari e villette scade il 31 dicembre con la realizzazione del 30% dei lavori entro il 30 settembre) e degli altri sgravi per i quali è previsto un riordino sia per quelli destinati alla riqualificazione e messa in sicurezza sia per l'efficientamento energetico. Una scelta a favore della proprietà immobiliare, speculare rispetto alla promessa di non ricorrere a imposte patrimoniali e ad abbassare progressivamente la pressione fiscale. Allo stesso modo, la semplificazione del Codice degli appalti punta alla tutela di un settore troppo spesso bloccato da un'ipertrofia normativa come quello edile.

DIGITALIZZAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Tra le priorità infrastrutturali del centrodestra spicca anche lo sviluppo delle reti digitali e l'estensione della banda ultralarga in tutta Italia. Un target che Fratelli d'Italia intenderebbe perseguire anche con una nazionalizzazione della rete di Tim da parte della Cassa depositi e prestiti. Un progetto che viene accennato nel programma con il semplice titolo «difesa delle infrastrutture strategiche nazionali» e che venerdì scorso è stato apprezzato in Borsa visto che il titolo dell'ex monopolista delle tlc è salito addirittura del 6 per cento. È certo che lo sviluppo della banda ultralarga è una conditio sine qua non per il perseguimento di un altro degli obiettivi del centrodestra: l'ammodernamento della Pa per razionalizzarle il funzionamento.

Non a caso, ieri Confartigianato ha denunciato che «cavilli, file agli sportelli, complicazioni che rubano 238 ore l'anno agli imprenditori soltanto per occuparsi degli adempimenti fiscali». Delegificazione e deregolamentazione, pertanto, sono una necessità per evitare che il Paese soffochi.

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