La stretta di mano Trump-Biden: "Transizione più fluida possibile"

L'incontro nello Studio Ovale e le congratulazioni. Donald: "La politica può essere dura e sgradevole". Il presidente sabato vedrà Xi: in Perù l'ultimo summit tra i leader

La stretta di mano Trump-Biden: "Transizione più fluida possibile"
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Donald Trump torna trionfante alla Casa Bianca, che aveva lasciato furioso all'inizio del 2021 dopo la sconfitta contro Joe Biden e l'assalto al Congresso del 6 gennaio, partendo da Washington poche ore prima dell'inaugurazione del nuovo comandante in capo. Allora era considerato un leader politico finito, abbandonato anche dal suo partito, mentre oggi è forte di una vittoria travolgente che lo riporta al 1600 di Pennsylvania Avenue con il controllo di Camera e Senato e quasi quattro milioni di schede in più nel voto popolare. Biden ha accolto l'ex rivale nello Studio Ovale dopo avergli promesso un «trasferimento di potere pacifico e ordinato», e i due si sono stretti cordialmente la mano a favore di telecamere davanti al caminetto acceso. I presidenti erano sorridenti e rilassati, gentili l'uno con l'altro, atteggiamento e atmosfera completamente diversi rispetto al dibattito tv di giugno, l'ultimo incontro diretto tra i due che da allora si sono incrociati brevemente solo alle commemorazioni per l'11 settembre. «La politica è dura, spesso non è un mondo piacevole. Ma oggi è una bella giornata e sono grato per questa transizione così liscia», ha affermato il tycoon precisando di «apprezzare molto» l'invito del comandante in capo. Parole che Biden ha ricambiato con un semplice «prego».

La First Lady Jill, da parte sua, ha salutato Trump alla Casa Bianca e gli ha consegnato una lettera di congratulazioni scritta a mano per Melania, che invece ha snobbato l'invito nella residenza per un tè con la first lady uscente. Fonti del suo entourage hanno motivato l'assenza con i media dicendo che la moglie di Trump aveva «precedenti impegni legati all'uscita della sua autobiografia», ma il vero motivo per cui ha rifiutato l'incontro, secondo fonti del New York Post, sarebbe il raid dell'Fbi nella residenza di Mar-a-Lago, che l'ex first lady non ha mai digerito. «Il marito di Jill Biden ha ordinato all'Fbi di rovistare tra le sue cose, i Biden sono disgustosi. Melania non vuole incontrarla», ha precisato la fonte. Peraltro, stando a quanto rivelato da altre fonti alla Cnn, è improbabile che la prossima prima donna d'America si trasferisca a Washington a tempo pieno, e per il suo secondo mandato pare abbia intenzione di avere ancora più autonomia.

Prima di recarsi all'appuntamento con Biden, invece, Trump ha visto i deputati repubblicani a Capitol Hill e lo speaker della Camera Mike Johnson. Con loro The Donald ha scherzato sulla possibilità di un terzo mandato, vietato dalla Costituzione. «Temo di non correre un'altra volta, a meno che non ci inventiamo qualcosa», ha detto. Quindi, ha commentato nuovamente il successo del 5 novembre: «Abbiamo vinto tutti gli Stati in bilico, non potevamo fare meglio di così». Biden, invece, è in partenza oggi per il Sudamerica, dove parteciperà anche al vertice Apec in Perù, e sabato a margine del summit - secondo un alto funzionario Usa - incontrerà il collega cinese Xi Jinping. La domanda è se il presidente voglia chiudere un accordo con il Dragone prima di lasciare la Casa Bianca, oppure soltanto salutare il leader di Pechino, che conosce da quando erano entrambi vicepresidenti.

Al Senato, intanto, John Thune del South Dakota, il vice del leader uscente Mitch McConnell (spesso critico di Trump), è stato eletto dai colleghi repubblicani nuovo capo della maggioranza. Il presidente eletto sosteneva il senatore Maga Rick Scott della Florida, mentre Thune è moderato e vicino all'establishment.

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