Stretta sui costi della sanità. Sono 200 gli esami a rischio

Presentato ai sindacati del settore l'elenco delle prestazioni che potrebbero essere tagliate. Nel mirino soprattutto risonanze e tac, test allergologici e genetici

Stretta sui costi della sanità. Sono 200 gli esami a rischio

Dall'estrazione e ricostruzione dei denti alla radiologia diagnostica comprendente risonanze e tomografie, dalle prestazioni di laboratorio come l'esame del colesterolo alla medicina nucleare e gli esami di genetica: sono 208 le prestazioni e gli esami che finiscono «sotto stretta osservazione» con il provvedimento in preparazione al ministero della Salute e che si tradurrà in un decreto volto a garantire l'appropriatezza delle prestazioni sanitarie, al fine di evitare esami e visite inutili che costano ogni anno al Servizio sanitario nazionale circa 13 miliardi di euro.

Il documento provvisorio, consegnato ieri ai sindacati medici dal ministro Beatrice Lorenzin in occasione di una riunione tecnica al dicastero, allunga dunque la lista degli esami «sorvegliati speciali» rispetto alla prima bozza resa nota dai sindacati prima della pausa estiva e che indicava 180 prestazioni. I sindacati avranno due giorni per proporre le loro osservazioni. Dopodiché, ottenuto il parere positivo del Consiglio superiore di Sanità (che ha già dato una «luce verde» preliminare) la strada verso l'approvazione del testo sarà spianata. Da quel punto in poi, chi vorrà eseguire esami o prestazioni inclusi nella lista potrà ottenerle solo in determinati casi a carico del Servizio sanitario nazionale, trovandosi in alternativa costretto a pagare di persona.

Il documento precisa dunque, accanto ad ogni prestazione citata, le «condizioni di erogabilità», ovvero i criteri in base ai quali il medico può prescrivere al paziente quella determinata prestazione a carico del Servizio sanitario nazionale. Per quanto riguarda ad esempio le condizioni di erogabilità delle prestazioni odontoiatriche, potranno usufruirne gratuitamente - oltre ai già previsti interventi legati alla prevenzione - i bambini fino a 14 anni in condizioni di «vulnerabilità sanitaria» (ovvero, si specifica nel documento, «condizioni di tipo sanitario che rendono indispensabili o necessarie le cure odontoiatriche») o di «vulnerabilità sociale» (ovvero «condizioni di svantaggio sociale ed economico che impediscono l'accesso alle cure odontoiatriche a pagamento per gli elevati costi presenti nelle strutture private»). Anche per l'erogazione delle dentiere sono previsti gli stessi criteri. È comunque garantito a tutti i cittadini il trattamento delle urgenze odontostomatologiche.

Rispetto invece a prestazioni come le risonanze magnetiche, per esempio quelle della colonna, è previsto che siano erogabili in particolari condizioni legate ad esempio a patologie oncologiche o traumatiche. Lungo pure l'elenco delle prestazioni di laboratorio, così come quello di test e trattamenti allergologici, genetici e dermatologici. Tra gli esami «sotto monitoraggio», ad esempio, c'è quello «classico» del colesterolo totale: le condizioni di erogabilità prevedono che sia «da eseguire come screening in tutti i soggetti di età superiore a 40 anni e nei soggetti con fattori di rischio cardiovascolare o familiarità per dislipidemia o eventi cardiovascolari precoci. In assenza di valori elevati, modifiche dello stile di vita o interventi terapeutici, l'esame è da ripetere a distanza di 5 anni».

L'obiettivo di evitare sprechi è a tal punto prioritario per il governo, che il provvedimento prevede sanzioni per quei medici che prescriveranno esami o indagini considerati inappropriati. Un punto che suscita la reazione negativa dei sindacati di categoria. La Cgil Medici lamenta il rischio di «rottura del rapporto tra medici e cittadini», che verrebbe provocata dall'imposizione di pagare di tasca propria in diverse situazioni. I medici di famiglia - quelli che fanno il maggior numero di prescrizioni - minacciano di «alzare il tono della protesta sulla previsione di sanzioni pecuniarie per i medici».

Molto duro anche il sindacato degli ospedalieri: «Il meccanismo sanzionatorio, oltre a spaventare il medico e farlo lavorare male, crea un danno al malato che vedendosi negare la Tac o l'esame rinuncerà a curarsi del tutto o andrà nel privato».

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