È un sabato di riflessione, dolore e protesta di piazza per la morte di Satnam Singh, ma anche una giornata di lavoro per chi come il governo intende mettere in campo nuove misure contro l'irregolarità. E poi c'è la cronaca, il racconto dei fatti con una notizia lanciata dal Tg de La7 che rivela, come scrive Enrico Mentana sui social, la presenza di «un esteso e sistematico regime di caporalato che dominava le campagne dell'agro pontino. L'azienda per cui lavorava Satnam ne era un esempio notorio: proprio Renzo Lovato è indagato da 5 anni per reati di caporalato». Renzo Lovato è il padre del titolare dell'azienda agricola di Latina in cui è avvenuto l'incidente sul lavoro.
Se l'emozione è ancora forte e la Cgil lancia una raccolti fondi per la famiglia del ragazzo indiano scomparso, il governo è pronto a mettere in campo una offensiva contro l'irregolarità. Quella di Satnam Singh «è un fatto che va oltre una morte sul lavoro, che già di per sé è assolutamente inaccettabile» dice il ministro del Lavoro, Marina Calderone, parlando con TgCom 24. «È un atto di barbarie, lo ripeto. C'è stato un disprezzo per le conseguenze delle condizioni estreme in cui si trovava quel ragazzo». La volontà del governo è di fare di più. «Ho parlato di dichiarazione di guerra al caporalato aggiunge Calderone riferendosi al tavolo con le parti sociali ho raccolto le sollecitazioni. Tutti abbiamo detto che c'è da fare di più. Non bisogna comunque dimenticare ciò che abbiamo fatto, con patente a crediti e aumento degli ispettori del lavoro. Continueremo a lavorare insieme per mettere in sicurezza il comparto dell'agricoltura». Nell'arco dell'anno «saremo in grado di raddoppiare il numero delle ispezioni. Dovremo potenziare gli strumenti a disposizione mettendo in relazione tutte le banche dati della pubblica amministrazione, in modo da mappare ciò che avviene nei campi e soprattutto di intervenire».
Nella giornata di ieri va poi in scena a Latina, in piazza della Libertà, la manifestazione dei sindacati a cui aderiscono numerosi lavoratori e braccianti stranieri, per lo più indiani. Ad assistere una di fianco all'altro la segretaria del Pd Elly Schlein e il segretario di Si e deputato di Avs Nicola Fratoianni. La numero uno del Nazareno invita «tutte le istituzioni e tutta la politica a fare uno scatto in avanti contro questa piaga, perché Satnam Singh purtroppo non è un caso isolato. C'è un sistema strutturale di sfruttamento e di caporalato che va combattuto». E poi l'offensiva più politica contro la Bossi-Fini. «Nei prossimi giorni presenteremo la nostra proposta per abolirla e riscriverla integralmente, perché è una legge che provoca irregolarità».
C'è anche la sindaca del capoluogo pontino Matilde Celentano - di Fratelli d'Italia - che decide di parlare davanti alla piazza rossa, incassando alcuni fischi e mugugni da parte della platea. «Grazie alla Cgil dell'invito. La difficoltà del momento impone di essere tutti presenti, vigili e determinati se vogliamo che questo orrore sia lo spartiacque tra un prima e un dopo», le parole della sindaca, che avevano inizialmente raccolto qualche applauso della piazza.
Poi il passaggio contestato: «Ma se vogliamo che questo orrore diventi davvero spartiacque tra prima e dopo, un tributo alla memoria di Singh, dobbiamo avere il coraggio di ammettere che siamo tutti responsabili, tutti».
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