Un incubo di mezza estate che ha il suo triste presupposto in un evento di meno di tre mesi fa. Il fango che ha ricoperto l'isola di Stromboli, la più settentrionale delle Eolie, nel pieno della stagione estiva, è frutto non solo del violento temporale che ha colpito l'isola nella ieri mattina presto, ma anche dell'incendio che lo scorso 25 maggio distrusse parte della vegetazione nel corso della lavorazione della fiction Rai Protezione Civile, episodio sul quale sta indagando la procura di Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese. È stata l'assenza di alberi lungo il crinale del vulcano a consentire all'acqua - scesa in modo copioso, si parla di 52 millimetri in pochi minuti quando le precipitazioni medie del mese di agosto sono di 34 millimetri - di trasformarsi in un fiume di fango che si è riversato tra le viuzze dell'isola, provocando smottamenti, cumuli di detriti, allagamenti, problemi alla circolazione e anche ai soccorsi. Alcuni massi si sono staccati dal vulcano precipitando verso la costa. Sono stati danneggiati automobili, moto, case, negozi, alberghi, 50 persone sono state evacuate e una ferita per fortuna in modo non grave. Dalla mattina gli angeli del fango locali si sono messi al lavoro: residenti, turisti e decine di volontari giunti dalla Sicilia hanno preso a scavare con le pale ma anche a mani nude per liberare le strade e le case, occupandosi. La circolazione sull'isola è garantita dai tradizionali Ape Piaggio, almeno da quelli che non sono stati a loro volta danneggiati, che smarmittano per le strade fangose spostando persone e cose. Ma la forze non sono sufficienti: la protezione civile regionale chiede che arrivino in fretta pale, scope e palette, ma anche almeno un centinaio di volontari per aiutare a far tornare l'isola a una accettabile normalità. Anche perché non si esclude nelle prossime ore una recrudescenza del maltempo. La protezione civile segnala possibili nuove precipitazioni tra stasera e domani mattina.
«Il disastro - spiega il sindaco di Lipari, da cui dipende Stromboli, Riccardo Gullo - era evitabile ed è dovuto alla mancanza di vegetazione che non ha impedito che il flusso d'acqua scendesse a valle invadendo l'isola. Si tratta degli alberi e delle piante distrutte dopo il terribile incendio avvenuto a fine maggio durante le riprese della fiction Protezione Civile che ha devastato per oltre ventiquattr'ore l'isola. Riteniamo che chi ha sbagliato deve pagare i danni e confidiamo nella magistratura. Nelle prossime ore ragioneremo se chiedere o meno la calamità naturale». E il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi attacca duramente la Rai: «Dove sono - chiede su Facebook - i risarcimenti di chi ha creato questo disastro? Davvero la Rai può pensare di lavarsene le mani, andare avanti con le riprese come se nulla fosse e abbandonare Stromboli senza muovere un dito?».
Il maltempo ha colpito anche altre aree del Sud, come la Calabria. Una bomba d'acqua si è abbattuta ieri mattina sull'area tirrenica del Reggino. A Scilla la situazione più difficile, con l'esondazione di un torrente e un'imponente massa d'acqua che ha invaso le strade trascinando nel fango auto e detriti. In Sardegna evacuata un'abitazione nel centro di Elmas per il crollo del tetto a causa di infiltrazioni acqua.
Oggi al Centro e al Sud sono previsti temporali e la Protezione Civile ha disposto l'allerta gialla in dieci regioni (Campania, Lazio, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo e parte di Toscana, Sardegna e Sicilia).
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