Bonaccini ha già mandato in pensione Zingaretti. Il segretario del Pd deve sempre più guardarsi le spalle dal governatore dell'Emilia Romagna che sempre più parla da leader dei dem. Al punto che si avventura nell'indicare Conte come possibile nuove leader del centrosinistra. L'investitura è arrivata direttamente dalla Festa dell'Unità dove Bonaccini ha affermato: "Se Conte può essere il nuovo leader del centrosinistra? Non lo so, so che Conte sta governando bene. Ha gestito la pandemia molto meglio di tanti leader europei. Il governo sarà giudicato sul Recovery Fund e sulla ripresa economica e sociale. Se ce la farà lì, credo che si potrà candidare ed essere tranquillamente un leader del centrosinistra". Parole chiare che possono cambiare gli scenari post regionali e anche quelli legati ai dem.
La leadership di Zingaretti è ormai a rischio. E lo stesso Bonaccini potrebbe tentare la scalata per detronizzare il governatore della Regione Lazio. Ma Bonaccini al momento frena: "Io segretario del Pd? E' l'ultima cosa di cui mi frega. Noi purtroppo siamo abituati a ragionare sui nostri destini personali. Se avessi dovuto ragionare così, avrei potuto chiedere al Pd di candidarmi alle europee... Il segretario c'è, si chiama Nicola Zingaretti. Per il bene che gli voglio, gli dico: metti nel gruppo dirigente un po' più di sindaci. Il Pd ha bisogno di valorizzare di più chi in questi anni, quando si perdeva ovunque, ha vinto". Poi però Bonaccini fa quasi il segretario e parla dell'alleanza coi 5 Stelle e mette nel mirino proprio i grillini sul nodo Mes: "Sono favorevole al Mes, l'unica condizionalità è che i soldi vengano spesi per la sanità. Perché non spenderli per la sanità? Quante cose potrebbero essere fatte con i soldi del Mes? E per questo sarei disposto anche a mettere in discussione l'alleanza con il MS5".
Un avvertimento questo che potrebbe far traballare la maggioranza che appare sempre più debole. Il vero e proprio colpo di grazia potrebbe arrivare con le Regionali. Un trionfo del centrodestra potrebbe letteralmente far saltare il banco del governo con scenari del tutto imprevedibili. Nel mezzo c'è il braccio di ferro sul Mes. Il Pd ha già ceduto sul fronte del referendum schierandosi per il Sì come chiesto da Di Maio&Co., in cambio vorrebbe l'ok dei 5 Stelle sul Mes che tarda ad arrivare.
Un eventuale rifiuto potrebbe portare all'implosione della maggioranza e al tramonto definitivo di Giuseppi che da tempo fa l'equilibrista tra Pd e pentastellati a suon di decisioni rinviate e di scelte poco coraggiose...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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