È un sogno rimasto tale ormai da 30 anni, stretto a doppio filo alla storia e all'identità di Forza Italia e al desiderio di legarsi per sempre a un'opera simbolo, capace di far conoscere a livello mondiale l'eccellenza ingegneristica dell'Italia. Un sogno e un'opera alla cui realizzazione Silvio Berlusconi crede oggi più che mai, forte anche del successo di un'altra opera molto discussa come il Mose, rivelatasi vincente nonostante l'avversione e lo scetticismo di molti.
«Abbiamo creato le condizioni per realizzare una grande opera necessaria, il Ponte sullo Stretto di Messina, che, però, è stata poi fermata dei governi della sinistra. Oggi, finalmente, si sono convinti tutti della bontà della nostra intuizione: apriremo finalmente i cantieri nei prossimi mesi» annuncia il leader di Forza Italia in un post sui social. Berlusconi sottolinea che «i nostri governi hanno certamente reso l'Italia più moderna ed efficiente. All'ambientalismo ideologico della sinistra, ai propositi di decrescita infelice del Movimento Cinquestelle, che avrebbe voluto un'Italia solo agricola, senza più industria, abbiamo risposto con progetti e opere che oggi consentono ai nostri cittadini di viaggiare comodamente e rapidamente da una parte all'altra del Paese, consentono a milioni di turisti di visitare il nostro paese ogni anno, consentono alle nostre imprese di trasportare e consegnare i loro prodotti in poche ore».
«Nei miei quasi 10 anni da Presidente del Consiglio abbiamo inaugurato centinaia di opere pubbliche, piccole o grandi che fossero. Le tratte dell'alta velocità Torino-Salerno per il treno, il più grande rigassificatore oggi attivo (a Rovigo), ma anche il Passante di Mestre, l'Autostrada Catania-Siracusa, la terza corsia dell'autostrada Venezia-Trieste e 170 chilometri di nuove metropolitane, tra cui Linea 4 e la linea 5 della metropolitana di Milano» aggiunge. «Abbiamo realizzato il Mose. Un'opera avveniristica che anche in questi giorni ha salvato nuovamente Venezia dall'acqua alta, da danni ingenti e costosissimi. Senza opere pubbliche non ci può essere sviluppo, l'Italia non potrebbe reggere la concorrenza degli altri paesi e delle economie più avanzate».
Nella mente del Cavaliere c'è un'altra antica ossessione: la semplificazione delle procedure e la lotta alla burocrazia. «Siamo già al lavoro, lo sto facendo io personalmente: sto scrivendo una legge che semplifichi ulteriormente la concessione di autorizzazioni per costruire o per aprire un'attività, le famose autorizzazioni preventive», dice Berlusconi. «Come avevamo promesso, tra i primi atti di questo governo, è stato scritto un nuovo Codice degli appalti. Con il nuovo testo più dell'80% degli appalti oggi in essere avrebbe potuto essere più veloce.
I pareri delle autorità competenti che dovevano arrivare entro 45 giorni, da oggi in avanti devono arrivare ai richiedenti entro 30 giorni, quelli che avevano come limite due mesi dovranno essere resi e chiusi entro 45 giorni. Abbiamo accorciato i tempi di un quarto. Siamo solo all'inizio di questo nostro governo ma abbiamo già impresso una svolta al paese».
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