Sui risposati quattro cardinali divorziano da Papa Bergoglio

Hanno scritto al Pontefice per prendere le distanze sui sacramenti ai separati. La risposta: silenzio assoluto

Sui risposati quattro cardinali divorziano da Papa Bergoglio

L'anno scorso erano stati tredici i cardinali a sollevare dubbi sugli esiti del sinodo sulla famiglia. Questa volta sono quattro i porporati ad aver preso carta e penna per rivolgersi direttamente a Bergoglio, esprimendo i propri «dubbi» in merito all'Esortazione post-sinodale «Amoris Laetitia» sul matrimonio e la famiglia, il documento con cui Francesco aveva invitato i vescovi ad essere meno rigidi nel valutare i casi di comunione ai divorziati risposati dopo un cammino di fede. Si tratta dei cardinali Walter Brandmuller, ex presidente del Pontificio comitato di scienze storiche; Raymond Burke, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, l'arcivescovo emerito di Bologna, Carlo Caffarra e quello di Colonia, Joachim Meisner.

Il contenuto della missiva che porta la data del 19 settembre e consegnata al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Muller - è stato diffuso dal giornalista Sandro Magister, già espulso dalla Santa Sede per aver anticipato l'Enciclica verde di Bergoglio, e dal sito web La Bussola quotidiana. «Vogliamo sperare che nessuno interpreti il fatto secondo lo schema progressisti-conservatori: sarebbe totalmente fuori strada avvertono i quattro autori in una nota che accompagna e spiega la lettera -. Siamo profondamente preoccupati del vero bene delle anime e non di far progredire nella Chiesa una qualche forma di politica. Vogliamo sperare che nessuno ci giudichi, ingiustamente, avversari del Santo Padre e gente priva di misericordia. Ciò che abbiamo fatto e stiamo facendo nasce dalla profonda affezione collegiale che ci unisce al Papa e dall'appassionata preoccupazione per il bene dei fedeli».

«Abbiamo constatato proseguono - un grave smarrimento di molti fedeli e una grande confusione in merito a questioni assai importanti per la vita della Chiesa. Abbiamo notato che anche all'interno de collegio episcopale si danno interpretazioni contrastanti del capitolo ottavo di Amoris Laetitia, intitolato Accompagnare, discernere e integrare la fragilità».

I cardinali, considerati da più parti ultraconservatori, sollevano dunque cinque «dubia» (dubbi) sulla applicazione dell'Esortazione tanto discussa e firmata dal Papa, considerandola in contrapposizione con il magistero di Giovanni Paolo II che aveva stabilito che la comunione si potesse concedere ai divorziati risposati solamente nel caso in cui «cessano di vivere insieme come marito e moglie, astenendosi dagli atti che sono propri degli sposi». Per i quattro cardinali, la Veritas Splendor di Giovanni Paolo II «impedisce una interpretazione creativa del ruolo della coscienza che non è mai autorizzata a legittimare eccezioni nelle norme morali assolute che proibiscono azioni intrinsecamente cattive per il loro oggetto». Un atto, quello della lettera indirizzato a Francesco, definito dai quattro autori «di giustizia e di carità: vogliamo aiutare il Papa a prevenire nella chiesa divisioni e contrapposizioni». Alla lettera il Pontefice ha deciso di non rispondere. «E pertanto informiamo della nostra iniziativa l'intero popolo di Dio», concludono i porporati.

«Se uno ancora chiede risposte su Amoris Laetitia forse significa che non sente. Basta leggere la lettera del Papa ai vescovi argentini» scrive su Twitter padre Antonio Spadaro.

Nella missiva, che porta la data del 24 settembre, Bergoglio scriveva: «É la carità pastorale che spinge a uscire per incontrare i lontani e, una volta incontrati, a iniziare un cammino di accoglienza, accompagnamento discernimento e integrazione nella comunità ecclesiale». «Accompagnare, discernere e integrare la fragilità. Non ci sono altre interpretazioni», conclude il Papa. Ma i quattro cardinali sembrano non volerci sentire.

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