La svolta di Berlusconi: ceduto un pezzo di Milan

Berlusconi vende il 48% del Milan. Mr Bee porta 470 milioni per il rilancio. Il club valutato un miliardo: cifra clamorosa se confrontata con i 300 milioni della Juve in Borsa

La svolta di Berlusconi: ceduto un pezzo di Milan

Adesso è ufficiale e si può scrivere senza incorrere in errore. Il Milan di Silvio Berlusconi ha trovato un socio. Un socio di minoranza a cui ha dato appuntamento a metà luglio e a cui ha promesso - accordandogli l'esclusiva della trattativa - di cedere il 48% delle azioni del club rossonero. Il prezzo concordato è di 480 milioni, al netto del debito, per una quotazione complessiva del brand pari a un miliardo di euro.

Il socio è mister Bee Taechaubol, magnate thailandese, il quale è riuscito a mettere insieme un consorzio di investitori (tra cui alcuni soggetti filo-governativi cinesi) che gli hanno garantito il denaro sufficiente per convincere finalmente il presidente del Milan ad aprirgli le porte del club. Mister Bee ha anche cambiato strategia rispetto al passato. Si presentò il 2 maggio convocando giornalisti amici e telecamere in un albergo del centro; questa volta è arrivato a fari spenti e giovedì sera (grazie alla mediazione di Licia Ronzulli), intorno alle 23, si è presentato dalle parti di Arcore per riallacciare i contatti con l'ex premier. Il quale nei suoi confronti, per questi motivi e anche per insoddisfacenti condizioni proposte, considerando poco allettante l'offerta precedente, si era espresso in modo perentorio. «Non darò il Milan a chi cerca solo pubblicità», la frase che ha fatto il giro del mondo ed è arrivata anche a Bangkok. Mister Bee ha perfino cambiato albergo, non si è dato in pasto ai media, e ieri, quando ormai la notizia del nuovo vertice aveva preso a circolare sui siti, è tornato ad Arcore per mettere nero su bianco. A quel punto, con Silvio Berlusconi, le figlie Marina e Barbara, l'ad di Fininvest Pasquale Cannatelli, il direttore generale Danilo Pellegrino e il manager Alessandro Franzosi, hanno dato vita al pre-accordo che deve condurre alla firma solenne dell'intesa.

Come si può leggere dal comunicato emesso dall'azionista, tre sono i punti fondamentali dell'accordo: 1) Silvio Berlusconi resta e resterà presidente del club, senza appuntamenti futuri su eventuali cambi dell'attuale maggioranza (tutela del ruolo di Barbara); 2) il presidente sarà anche il dominus dell'attività del club e del management di sua fiducia (la figlia Barbara e Adriano Galliani) che si arricchirà in futuro della presenza di rappresentanti del socio thailandese (tre nel cda con mister Bee probabile vicepresidente); 3) l'accordo ha un solo dichiarato scopo: provvedere al rilancio tecnico e finanziario della squadra, «riportare il Milan alla gloria del passato» e coi risultati incrementare i ricavi reggendo la concorrenza con i top club d'Europa.

La nota Fininvest ha fissato le cifre essenziali in materia di assetto azionario: il 52% rimarrà «saldamente» nelle mani di Silvio Berlusconi e pertanto non sono previsti, né per iscritto e nemmeno a livello verbale, futuri cambi di maggioranza. Questo significa che mister Bee potrà entrare a far parte del Milan senza avere lo scettro del comando e dovrà recuperare parte dell'imponente cifra investita con una serie di iniziative da sviluppare nel continente asiatico tese a valorizzare il marchio in materia di marketing e a preparare la quotazione in Borsa (con scadenza 12-18 mesi), che è il passaggio più significativo. Il magnate thailandese ha già ricevuto in questo senso garanzie da sottoscrittori.

Adesso che la cornice è stata costruita, bisognerà che i professionisti incaricati dalle parti inseriscano i dettagli, pieni di cifre, ma anche di scadenze precise. Perciò sono necessarie 8 settimane per preparare la documentazione che poi sarà sottoposta alla firma di mister Bee, capofila del consorzio, e di Pasquale Cannatelli, ad di Fininvest.

L'intesa raggiunta ieri pomeriggio ad Arcore (alla fine tutta la famiglia Berlusconi ha accompagnato sull'uscio di villa San Martino l'ospite, segno di una ritrovata sintonia umana) è un vero capolavoro di Silvio Berlusconi, perché gli ha consentito di ottenere una valutazione monstre del Milan (un miliardo), di incassare una cifra cospicua (480 milioni di euro) in più rate (entro un anno), da girare in parte nelle casse di Fininvest per ripianare le perdite recenti (solo 92 milioni in aprile per coprire il buco di bilancio) e in parte al calciomercato per il rafforzamento tecnico della squadra.

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