Taglio dei parlamentari, raggiunte le firme per il referendum

Con il soccorso di alcuni leghisti e dei deputati di Forza Italia vicini al Carroccio sono state raccolte le firme necessarie per presentare il quesito in Cassazione

Taglio dei parlamentari, raggiunte le firme per il referendum

Colpo di scena sul caso del taglio dei parlamentari. Se nelle piazze la raccolta firme dei radicali per chiedere il referendum si è fermata a quota 669 (ne sarebbero servite 500mila), ecco che al Senato è stato raggiunto e superato il numero minimo di 64 firme. E ora la corsa alla consultazione non dovrebbe più avere ostacoli. Nel primo pomeriggio, come riporta Repubblica, saranno depositate in Cassazione le oltre 70 firme raccolte a palazzo Madama. "Siamo a 71 al momento", hanno specificato alcune fonti parlamentari.

Dopo che quattro senatori di Forza Italia vicini a Mara Carfagna avevano deciso di ritirare la loro firma dall'iniziativa, sembrava tutto perduto. Invece in poche ore sono arrivate nuove sottoscrizioni di sei leghisti e da alcuni parlamentari azzurri, vicini al Carroccio. "Sono soddisfatto perché hanno firmato senatori di ogni gruppo parlamentare, tranne uno", ovvero Fratelli d'Italia, ha spiegato il senatore Andrea Cangini. Un appoggio importante che ora spiana la strada al referendum sul taglio dei parlamentari. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, sarebbe stato il leader della Lega Matteo Salvini a convincere alcuni dei suoi a firmare. E avrebbe fatto lo stesso con l'area "salviniana" di Forza Italia in modo da rimpiazzare i senatori vicini alla Carfagna che sono tornati sui loro passi.

"Quello sul taglio dei parlamentari è un referendum salva-poltrone - aveva denunciato la vice presidente della Camera, Mara Carfagna -. È un vero e proprio trucchetto, che ha come unico obiettivo quello di costringere gli italiani a eleggere nuovamente mille parlamentari, anziché seicento. Per questo ai colleghi senatori che mi hanno chiesto un parere ho detto: non prestatevi a un giochino di Palazzo che screditerà la politica, squalificherà Forza Italia, resusciterà il populismo. La riduzione dei parlamentari è stata approvata con il sì di Forza Italia appena tre mesi fa, dopo quattro letture. Siamo da sempre favorevoli al taglio delle poltrone. Siamo e saremo sempre all'opposizione di questo governo dannoso, vogliamo andare al voto anche domani, ma vogliamo farlo in totale trasparenza eleggendo da subito un Parlamento più snello".

Ora il percorso verso il referendum sembra tutto in discesa.

A breve le firme verranno depositate e la Cassazione avrà 30 giorni di tempo per verificarle. Poi la palla passerà al governo giallorosso che avrà due mesi per indire il referendum. I cittadini italiani potrebbero quindi essere chiamati alle urne tra maggio e giugno.

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