I «sovietici» preparano l'assalto contro i soldi degli italiani. Letta e i suoi alleati vogliono un prelievo fiscale che arrivi fino al 65 per cento del reddito. In sintesi: più della metà del reddito dovrà essere versato allo Stato per finanziare sussidi e sprechi. Una follia in perfetto stile comunista, messa nero su bianco nel programma elettorale della lista Sinistra Italiana e Verdi Europa.
Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, i due super-alleati di Enrico Letta, nella propria ricetta (sovietica) per l'Italia chiedono una radicale riforma dell'Irpef, l'imposta sulle persone fisiche. La sinistra propone (testuale) di «applicare un'aliquota mobile crescente che arrivi al 65 per cento per i redditi superiori ai 10 milioni di euro». Il 65 per cento del reddito sarà divorato dalle tasse. L'alleanza Letta-Fratoianni-Bonelli già pregusta l'esproprio proletario. Se si scorre tra i punti del programma della lista Verdi-Sinistra Italia spunta, immancabile, la patrimoniale: «Prevediamo di aumentare la tassazione - si legge - sui patrimoni superiori a 5 milioni di euro, con un'imposta progressiva che cresca fino al due per cento oltre i 50 milioni».
Anche nel programma del Pd c'è una versione soft della patrimoniale: il segretario Letta propone di introdurre un prelievo sui grandi patrimoni per finanziare una dote di 10mila da destinare ai 18enni. Il terzo pilastro dell'agenda sovietica della sinistra è la tassazione al 100 per cento sugli extra profitti delle aziende. Il prelievo deve scattare per tutte le imprese, non solo quelle che operano nel settore energetico.
Una misura che trova d'accordo sia il leader del Movimento cinque stelle Giuseppe Conte che il segretario della Cgil Maurizio Landini. Per Conte «serve subito una vera tassazione degli extra-profitti delle società energetiche per recuperare 9 miliardi di mancato gettito e tagliare le bollette agli italiani» - spiega in una intervista concessa a Money.it. Il segretario Cgil non usa giri di parole: «Serve subito un intervento per famiglie e aziende, prima del voto. Draghi ci convochi subito. Redistribuiamo gli utili record di energia, banche e farmaceutici. Prendiamo tutti i profitti extra delle imprese. Solo così il Paese si salva. Prendiamo tutti i profitti extra delle imprese», non solo quelli delle aziende.
Poco importa se la misura di tassare gli extraprofitti si sia rivelata un buco nell'acqua (ad oggi dei 10 miliardi previsti, lo Stato ne ha incassato solo 1) vista la difficoltà ad esigerli. Landini rilancia la tassa sui profitti, proponendo di estendere la misura anche a imprese che non operano nel campo energetico, come banche e aziende farmaceutiche, aumentando il prelievo dal 25 per cento al 100 per cento.
Per non citare gli altri provvedimenti annunciati dal trio Letta-Fratoianni-Bonelli: l'abolizione dei jet privati e la tassa sui beni di lusso. L'obiettivo del Pd e degli alleati, programma elettorale alla mano, sarebbe quello di effettuare in Italia una massiccia operazione di redistribuzione della ricchezza.
E Renzi provoca: «I compagni che si sono alleati con Letta hanno chiesto, nelle ultime ore, l'abolizione della proprietà privata iniziando dai Jet e l'abolizione dei profitti
eccessivi. Eravamo preoccupati delle influenze russe sui partiti di destra, inizio a preoccuparmi delle influenze sovietiche sul nuovo Pd». La Russia è già alle porte e sta bussando (grazie al Pd) alle case degli italiani.
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