Tassista lancia una campagna contro i No-Pos. Esce per andare al lavoro, trova 3 ruote a terra

"Red Sox", questo il soprannome, non è nuovo a iniziative per la legalità

Tassista lancia una campagna contro i No-Pos. Esce per andare al lavoro, trova 3 ruote a terra
00:00 00:00

Minacce sui social, insulti pesanti e ora tre gomme a terra. Roberto Mantovani, tassista bolognese noto come «Red Sox» le mostra orgogliosamente in un video Twitter.

Certo, sono una bella scocciatura, ma il suo profilo social si è fatto vetrina di una battaglia per la legalità. E questo o aveva messo in conto. L'uomo, che ama il baseball e i Red Sox di Boston, come si evince dal soprannome, ha deciso di pubblicare gli incassi di ogni giornata di lavoro, specificando il guadagno in contanti, i pagamenti effettuati tramite le carte, il lordo dell'incasso e la spesa in carburante. Ma in particolare quelli con il Pos, per spingere la categoria ad abbandonare le resistenze ai pagamenti elettronici.

Mantovani, che in città è conosciuto per altre crociate, da quella contro omotransfobia a quella contro la violenza sulle donne, durante la pandemia era stato anche premiato, perché si era reso disponibile a fare servizio spesa e servizi delivery per chi ne aveva bisogno. Il 25 aprile ha avviato un'altra campagna. «Annuncio la mia battaglia e dura resistenza contro una fetta della mia categoria/corporazione - aveva scritto su Twitter - lotto contro quel lembo marcio e fascista, egoista e No Pos, diffamatorio e razzista che mi circonda. Da oggi pubblico i miei (e i loro) incassi giornalieri di tassista. Serve trasparenza, per questo userò i social. So che darà fastidio, che disturberà il sonno dei colleghi, ma allora i tassisti buoni imparino a parlarmi e rispettarmi, invece che annuire agli attacchi di qualche fascista».

Ma a qualcuno o a tanti colleghi, questo deve essere piaciuto poco. Così ieri mattina si è trovato davanti a un'amara sorpresa: tre gomme erano state bucate.

«Volevo iniziare alle 7, ma ho un calo di pressione e dovrò cambiare i miei piani. Pazienza. Sono cose che capitano» dice con ironia, mostrando nel video la sua auto parcheggiata in piazza Roosvelt.

Dopo aver raccontato la sua iniziativa di trasparenza, sempre qualche «coraggioso» è arrivato persino alle minacce. «Minacce di morte - aveva raccontato Mantovani - ma questo vuole dire che siamo sulla strada giusta». Invece molti tassisti e cittadino lo spronano a non mollare, a non lasciarsi intimidire.

Mantovani aveva fatto anche una serie di video, per prendere in giro i colleghi che non accettano carte di credito in taxi. «Ci sono dei motivi, il Pos è rotto, è scarico e non va la rete» diceva ironicamente su twitter scimmiottando alcuni colleghi, che ieri si sono vendicati. E lui ha sporto denuncia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica