Tav, Salvini a Chiomonte: "La linea va finita". Ma il M5S: "Provoca, non si fa"

Il vicepremier leghista al cantiere in Val di Susa. Scontro a distanza con Di Maio

Tav, Salvini a Chiomonte: "La linea va finita". Ma il M5S: "Provoca, non si fa"

Matteo Salvini va a Chiomonte per visitare il cantiere della Tav, Luigi Di Maio nega addirittura che i lavori siano in corso. La frattura interna alla maggioranza sulla linea Torino-Lione è tutta qui, nelle scelte e nelle parole dei due vicepremier.

Il leader della Lega arriva in Val di Susa intorno alle 11 del mattino e osserva lo stato dei lavori della Tav. "Prima si fa, meglio è", il commento che ribadisce la volontà della Lega di portare a termine l'opera. Salvini spiega: "I 5 stelle hanno ragione perchè il progetto è partito probabilmente sovrastimato. Si può rivedere, però ci sono 25 km di tunnel scavato sotto la montagna. Sospendere l'opera e chiudere i buchi aperti costa più che andare avanti. Ritengo più utile spendere i soldi per finirla".

Alla domanda sui possibili risparmi, Salvini replica: "A occhio si può risparmiare 1 miliardo di euro dei 4,5 previsti da reinvestire nella metro di Torino per mitigare l'impatto ambientale e per il sostegno ai Comuni interessati dall'opera". Poi la considerazione legata all'ambiente: "Quest'opera toglie un milione di tir e tanto inquinamento dalle autostrade".

Nelle ore precedenti l'arrivo del vicepremier leghista ci sono stati momenti di tensione. Una cinquantina di manifestanti no-Tav che si erano dati appuntamento hanno provato a forzare un varco del cantiere. Ma le forze dell'ordine hanno impedito che si avvicinassero.

Prima della visita di Salvini aveva parlato Luigi Di Maio: "Io non vado a Chiomonte", l'attacco del capo politico 5 Stelle, "perchè ancora non è stato scavato un solo centimetro, cè solo un tunnel geognostico. Per me il cantiere di Chiomonte non è un'incompiuta ma una mai iniziata". Il leader grillino ha le idee chiare su come investire i soldi che non si dovrebbero spendere per l'alta velocità: "Possono essere dirottati sulla metropolitana di Torino o sull'autostrada Asti-Cuneo. Lasciamo i soldi a quel territorio ma investiamoli per cose importanti e prioritarie".

A Di Maio ha risposto lo stesso Salvini durante la visita: "Sono qui non in polemica con nessuno ma per ricostruire. Siamo un governo che fa squadra". Poi, rivolto ai giornalisti: "Gli italiani grazie alle vostre telecamere possono vedere che il tunnel c'e, non stiamo parlando di un campo di grano".

Ma le parole del vicepremier leghista mettono in agitazione il Movimento 5 Stelle. Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, scrive in una nota: "Salvini non è andato a vedere il cantiere del tav ma un buco di 5 metri. Di quale opera parla? Non esiste nessuna opera in corso. Su questo tema non bisogna fare propaganda elettorale, bisogna dire solamente la verità agli italiani". Poi rincara su Twitter: "Basta chiacchiere inutili su un'opera inutile, che non si farà. Punto", E i deputati 5 Stelle della commissione Ambiente rincarano: "La Tav non risponde alle esigenze del Paese, dal momento che l'opera è stata progettata su previsioni di traffico merci sballate. Quella tratta è morta ancor prima della partenza"".

Quanti sono in realtà i chilometri di tunnel già scavati? Lo spiega l'agenzia Agi: in tutto circa 25, come sostiene Salvini, anche se non tutti in territorio italiano. "Gli scavi ultimati comprendono, tra gli altri, la discenderia di Villarodin-Bourget-Modane in Francia (iniziata nel 2002 e completata nel 2007); quella di Saint-Martin-la-Porte in Francia (iniziata nel 2003 e completata nel 2010); il cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte in Italia (iniziato nel 2013 e terminato a febbraio 2017)", scrive l'agenzia. Alcuni canali hanno funzione geognostica, cioè servono a capire le caratteristiche del terreno e individuare eventuali problemi.

Altri fanno parte del tunnel principale. Chiomonte è il luogo in cui dovrà partire il tunnel di base in territorio italiano: lì il canale non è stato ancora scavato, ma i lavori sono legati a quelli già compiuti lungo il resto della tratta.

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