Roma - «Bisogna agire perché la situazione cambi radicalmente». Ieri il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha usato queste parole per chiedere una nuova fiducia sul Jobs Act al Senato. Ha usato toni alti per dire che non si farà condizionare dal sindacato sull'articolo 18, difendendo a spada tratta l'impianto voluto dal premier Matteo Renzi. Insomma, business as usual. Come se l'inchiesta «Mondo di mezzo» della Procura di Roma non avesse cambiato nulla.
Eppure, anche se il ministro non risulta nell'elenco degli indagati, esiste una foto del 2010 che lo ritrae assieme ad alcuni protagonisti della vicenda tra cui Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati e presidente della Cooperativa sociale «29 giugno». C'era anche l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in quella foto e l'ex numero uno dell'Ama, Franco Panzironi, nonché l'attuale deputato Pd Umberto Marroni. Poletti, a quel tempo capo della LegaCoop (l'associazione delle coop rosse), sembrava a proprio agio in quella cena celebrativa di quella coop tanto controversa. Nella relazione per l'assemblea di bilancio 2013 lo scorso maggio Buzzi invia gli auguri di buon lavoro a Poletti «che più volte ha partecipato alle nostre assemblee».
Dall'ordinanza per la richiesta di misure cautelari, infatti, emerge che il mondo della cooperazione, soprattutto quella rossa, sia il vero fulcro attorno al quale muove tutto il sistema corruttivo dell'organizzazione capeggiata da Carminati. Nelle intercettazioni di Buzzi, infatti, si nomina Salvatore Forlenza, direttore Centro Italia del Cns (Consorzio Nazionale Servizi, una delle big bolognesi del mondo Coop). Il 26 maggio 2014 Carlo Guarany, trait d'union tra la «29 giugno» e la pubblica amministrazione, afferma: «Sicurezza ambiente ..., m'ha fatto fare un'offertissima l'altro giorno Forlenza». Nel bilancio 2012 della coop di Buzzi si legge «alla fine dell'anno la cooperativa ha avviato, insieme alla cooperativa 29 Giugno Servizi, la gestione integrale dei servizi di raccolta differenziata del rifiuto organico e del multimateriale eseguiti in qualità di associata di Cns» che si era aggiudicata il bando.
In un'altra intercettazione ambientale del 20 novembre 2012 Buzzi e suoi amici parlano di future gare d'appalto da inquinare. «Allora me li ha chiesti Manutencoop ...se Marotta la vuole fa' con me e così glie levo dal cazzo Manutencoop..non è sbagliato...è Marotta che deve decide che vuole fa'», afferma Buzzi citando tanto il gigante Manutencoop che Maurizio Marotta, vicepresidente di LegaCoop Lazio.
In un'altra intercettazione ambientale del 15 novembre 2013 Claudio Bolla, altro personaggio legato a Buzzi, racconta ad alcuni avvocati la storia della «29 giugno» e prospetta alcuni affari nell'ambito dell'assistenza legale agli immigrati. «Nel momento in cui ci viene affidata l'emergenza Nord Africa, che riusciamo anche con l'apporto della Lega Coop a contendere al gruppo della Cooperativa cattolica (...) Questo ci ha consentito di far sì che il consorzio Eriches (la consociata attiva nei servizi sociali, ndr ) abbia avuto un fatturato intorno ai 16 milioni di euro (...) come gruppo stiamo intorno ai 60 milioni». Cifre confermate dal bilancio 2013: 15,8 milioni di ricavi per Eriches e 58,8 milioni per il consolidato per il gruppo.
«Il presidente delle Coop sta ai suoi associati come quello di Confindustria alle sue aziende», ha reso noto lo staff di Poletti escludendo qualsiasi responsabilità. Vero, ma a un esponente di vertice delle Coop emiliane sin dal 1989 nomi come Cns e Manutencoop non dovrebbero suonare estranei.
In serata, intervistato da Mentana, Matteo renzi ha ribadito la sua fiducia in incondizionata nel ministro del Lavoro: «Poletti - ha detto il premier - è totalmente fuori, è un galantuomo, ne ho apprezzato lo straordinario rigore morale il suo valore civile e politico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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