Terremoto nel M5s, altri due parlamentari lasciano il gruppo

Ad abbandonare il M5s sono i deputati Nunzio Angiola e Gianluca Rospi che criticano la ''gestione verticistica e oligarchica'' operata dai vertici

Terremoto nel M5s, altri due parlamentari lasciano il gruppo

Il M5s sempre più in crisi. Questa mattina altri due parlamentari pentastellati hanno lasciato il gruppo lanciando un duro attacco contro i vertici del MoVimento responsabili, a loro dire, di una ''gestione verticistica e oligarchica''.

A dire addio a Luigi Di Maio e a Beppe Grillo sono stati i deputati Nunzio Angiola e Gianluca Rospi che, contemporaneamente, hanno annunciato l’adesione al Gruppo Misto. Il pugliese Angiola, professore ordinario, in una nota afferma di aver preso la decisione ''con grande rammarico'' in quanto ''il mio dissenso non deriva da un mio personale cambiamento di opinioni, ma dalla presa d'atto che, chi più chi meno, i vertici del Movimento hanno preferito trincerarsi in una chiusura pregiudiziale nelle proprie granitiche convinzioni''. Il deputato sottolinea che la sua volontà non è collegata con quella di altri colleghi parlamentari come Lorenzo Fioramonti.

''Come avevo ripetutamente preannunciato- ha aggiunto Angiola- per una serie di meditate e rilevanti ragioni ho dato il mio voto di fiducia al Governo di Giuseppe Conte, ma non ho votato la Legge di Bilancio''. Il deputato poi spiega in modo chiaro del perché ha deciso di lasciare il M5s: "Ho più volte denunciato scarsa collegialità e scarsa attenzione ai singoli parlamentari, sia come persone sia come professionisti, con tutte le conseguenze che ciò può comportare in termini di "visibilità" dei territori nelle scelte legislative e di Governo".

Dello stesso tenore le dichiarazioni del collega Gianluca Rospi che ha dichiarato di aver riflettuto tanto anche in questi giorni di festa su cosa fare. Diverse sono state le ragioni che lo hanno spinto a lasciare il gruppo con il quale è stato eletto, ''in primis il non condividere la manovra di Bilancio approvata di recente e la mancanza di collegialità nelle decisioni all'interno del gruppo, ho maturato l’idea di lasciare, con grande rammarico, il MoVimento 5 Stelle''.

Ma a non piacere a Rospi è ''la gestione verticistica e oligarchica del Gruppo parlamentare con il risultato che ristrette minoranze decidono per la maggioranza''. Il deputato ritiene che ''il M5S non vuole più dialogare, con la base che si limita a veicolare le scelte prese dall'alto senza più essere portatrice di proposte''. ''Non è un cambio di opinione- ha spiegato Rospi- ma la semplice presa d’atto di una chiusura del MoVimento nei miei confronti''.

I due deputati nel Misto potrebbero restare per poco tempo. Non mancano progetti politici da sposare, come quello della Lega, di Italia Viva e il possibile nuovo gruppo parlamentare capeggiato da Lorenzo Fioramonti. La scelta di Angiola e Rospi è un segnale chiaro del malessere all’interno del M5s. Un problema che valica i confini del mondo pentastellato.

Probabilmente anche il premier Giuseppe Conte inizia a preoccuparsi seriamente nel vedere la maggioranza andare in pezzi con il passare delle settimane. Soprattutto se si considera che esiste la reale possibilità che altri parlamentari abbandonino la nave guidata da Di Maio.

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