Con la candidatura di Gaetano Armao a governatore della Sicilia, il Terzo Polo tenta una manovra di disturbo nei confronti di Forza Italia, il partito che aveva indicato il professionista palermitano per l'incarico di vicepresidente e per quello di assessore all'Economia della giunta di Nello Musumeci. Non solo: considerato il profilo che hanno scelto, Italia viva ed Azione puntano ad attrarre anche quella percentuale d'elettorato moderato che tende a preferire il Partito Democratico. Uno degli obiettivi è quello di attrarre quegli elettori che vengono definiti cattolico-democratici.
Agli azzurri fa specie che, nonostante l'annuncio pubblico della discesa in campo, Armao sia tuttora il numero due di Nello Musumeci che, com'è noto, è il governatore dimissionario: «Prima di accettare la candidatura - ha dichiarato all'Adnkronos Tommaso Calderone, che è il capogruppo degli azzurri all'Ars -, non ha avuto la sensibilità di dimettersi da vicepresidente e assessore regionale. Gli ricordo infatti che tali cariche, le ha ricevute essendo stato designato da Forza Italia. Negli ultimi cinque anni, con totale ingratitudine ha ricoperto il doppio incarico grazie alla generosità del presidente Berlusconi, senza mai essersi misurato con il giudizio insindacabile degli elettori». La critica del capogruppo verte poi sul percorso politico in senso lato: «Di fatto non è mai stato eletto, neanche come consigliere di quartiere. Un vero camaleonte della politica - ha aggiunto Calderone -, che pretende di rappresentare i siciliani saltando da una poltrona all'altra o da uno steccato politico all'altro, con una spiazzante disinvoltura». Nel frattempo Armao, che è il compagno dell'onorevole Giusi Bartolozzi, che ora è iscritta al Gruppo misto che è stata un'esponente di Forza Italia, rilascia dichiarazioni tramite cui rassicura sul fatto che non sia in campo per «rosicchiare» consenso: «Io non rosicchio nulla, metto al servizio della Sicilia il mio entusiasmo, l'amore per la Sicilia, le competenze che ho acquisito sul campo e che hanno portato ad alcuni risultati oggettivi», ha osservato.
In realtà, le possibilità di vittoria per il Terzo Polo, al netto di sorprese davvero non pronosticabili, sono ridotte al lumicino. La coalizione che sostiene Armao potrebbe giocarsi il terzo posto - questo sì - qualora il Movimento 5 Stelle, che è ancora in subbuglio e che potrebbe decidere, dopo le primarie unitarie, di sganciarsi dalla candidatura di Caterina Chinnici e presentarsi da solo.
Nel frattempo, il centrodestra, che è consapevole dell'operazione di disturbo messa in atto dal Terzo Polo, si stringe attorno al suo candidato Renato Schifani, pure alla luce dei sondaggi nazionali che danno la coalizione vicina alla vittoria delle elezioni politiche, e dunque desiderosa di bissare il successo con la Sicilia.
«Ho ricevuto in serata una piacevole telefonata da Renato Schifani.
Gli ho rinnovato il sentimento di amicizia e stima che ci lega da tanto tempo. L'ho ringraziato per avere sempre difeso le ragioni del mio governo, in coerenza col suo profilo istituzionale», ha scritto via Facebook Nello Musumeci.
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