Tessere vaccinali inutili. Indagine sulla Campania

La Corte dei conti contesta a De Luca lo sperpero di quasi 4 milioni di euro per i "green pass" regionali

Tessere vaccinali inutili. Indagine sulla Campania
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Nel deposito del centro vaccinale dell'ospedale Ruggi di Salerno «dormono», abbandonati, ventimila «inutili» pass vaccinali, mai consegnati ai cittadini della Campania. La stessa immagine si ripete all'Asl Napoli 3 e in tutti gli uffici delle aziende ospedaliere. Quelle tessere, volute dal governatore della Campania Vincenzo De Luca in piena pandemia, dovevano servire a liberare la circolazione dei cittadini vaccinati sul territorio campano.

In realtà la card vaccinale campana non sarà mai utilizzata e consegnata perché si è rivelata sin da subito un doppione del green pass nazionale già operativo. Eppure, nonostante l'alt da parte del ministero della Salute, lo «sceriffo» De Luca volle andare avanti come il treno. Un'iniziativa inutile dal punto di vista del contenimento del contagio. Che però è costata alle casse della Regione Campania «Tre milioni e 700mila euro» - scrive la Corte dei Conti in un atto di contestazione nei confronti del governatore e di cinque dirigenti regionali. Trattasi di un caso colossale di spreco di denaro pubblico che coinvolge la giunta Pd.

I fatti contestati al governatore risalgono agli anni a cavallo tra il 2021 e il 2022. La campagna vaccinale in tutto il Paese avanzava. La regione Campania si muoveva però come uno Stato a sé. De Luca voleva infatti introdurre un green pass locale e disponeva l'avvio della procedura per la tessera locale. Soresa, la centrale regionale per gli acquisti regionali, si era dunque messa in moto per individuare il fornitore. Le tessere vennero acquistate e distribuite alle varie Asl. La Regione Campania, per questa operazione, spese «3.714.900,00, che sarebbero stati anche maggiori, senza l'iniziativa di questa Procura, il cui solo intervento istruttorio, ha interrotto il flusso tra ordinativi-forniture-pagamenti innescato come una dirompente per le casse pubbliche reazione a catena» hanno messo nero su bianco i magistrati. Partirono quindi le mail per avvisare tutti i cittadini in merito alla consegna del pass. In realtà il pass è un doppione del green pass e in pochi ritirano quella della Regione.

Alcuni comitati segnalano lo sperpero di risorse pubbliche. Scatta l'inchiesta della Corte dei Conti che affida l'indagine alla Guardia di Finanza. Il risultato è un atto d'accusa contro la giunta Pd: «La scelta a livello territoriale è apparsa, fin dalla sua introduzione, come una «fuga in avanti», rectius, uno sconfinamento della Regione Campania in ambiti non di sua pretta e specifica competenza» - scrivono i giudici contabili. Un caso che ora riaccende lo scontro politico: «La degenerazione della sanità campana nelle mani di Vincenzo De Luca trova un esempio plastico ed eclatante in questa brutta vicenda. Milioni di euro spesi, in piena pandemia, per stampare degli inutili pezzi di plastica in spregio alla legge, alla logica e al buon senso. La smania di apparire e il desiderio di coprire con gesti eclatanti la drammatica situazione di una sanità nella quale la cura non è un diritto ma un'elemosina, ha fatto il resto. Altro che terzo mandato.

Dovrebbe dimettersi. Ma in ogni caso saranno i cittadini a mandarlo a casa» attacca Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania. Resta il danno economico che ricadrà sulle spalle dei campani.

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