Il testamento di Scambia. "Stupitevi per la scienza"

Il video-messaggio: "Il mio viaggio finisce qui, vi auguro tante scoperte". Le pazienti: "Grazie prof"

Il testamento di Scambia. "Stupitevi per la scienza"
00:00 00:00

Che poi forse il senso di tutta una vita lo puoi davvero racchiudere in poche parole. Le ultime. Così ha voluto fare Giovanni Scambia (nella foto), luminare della ginecologia oncologica, direttore scientifico della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli. È morto a 65 anni per un tumore al pancreas che non gli ha lasciato scampo.

Ma prima di dire addio al suo reparto - la sua seconda casa - e affrontare l'ultimo capitolo della sua malattia, ha voluto girare un video testamento. Magro e già scavato in volto, ha salutato e ringraziato con semplicità e la modestia dei giganti tutti quelli che hanno lavorato con lui, dai colleghi primari agli specializzandi. «Il nostro viaggio nel passato e nel presente della ginecologia ostetricia del Policlinico Gemelli si conclude qui. Faccio un ultimo messaggio, che voglio lasciare ai giovani che dovranno costruire il futuro della nostra scuola e della nostra clinica. Ed è quello di meravigliarsi dei progressi e delle conquiste così come mi meraviglio ancora io oggi di dove siamo arrivati» dice Scambia, innamorato della sua professione fino all'ultimo.

«Quando iniziai, non avrei mai pensato di poter dire a una donna con un tumore che dopo la guarigione avrebbe potuto avere un bambino. Eppure oggi è così. Per chi scriverà la nostra storia - dice nel video tratto dal docufilm 'Le radici del domani' registrato lo scorso novembre - il mio augurio è di attraversare ancora tante scoperte e tante vittorie, magari con una squadra meravigliosa come la nostra. Grazie a tutti».

Il suo è un messaggio di speranza per i malati, per i ricercatori, per chi sta costruendo la professione medica tra mille difficoltà. Un invito a non perdere mai di vista la prospettiva e l'impegno. Un'eredità che i medici del suo reparto terranno cara. Alla fine del video sono proprio loro che, nella corsia del Gemelli, lo raggiungono e sorridono assieme a lui. Come una squadra affiatata, ben consapevole che se il viaggio della vita finisce, la ricerca medica continua.

Ai funerali di Giovanni Scambia, i professori universitari dell'università Cattolica si sono presentati indossando le toghe accademiche con l'ermellino, come ultimo omaggio al collega luminare. In prima fila la rettrice dell'Università Cattolica, Elena Beccalli, e il preside della facoltà di Medicina, Antonio Gasbarrini. «Giovanni è stata una figura unica per la nostra fondazione e per la nostra comunità accademica - è intervenuto Gasbarrini - Lui ha fondato una scuola di ginecologia che è un esempio mondiale. Ha tolto del tempo alla famiglia, alla moglie Emma e alla figlia Luisa, però per i chirurghi, i ginecologi, gli oncologi era un modello irripetibile e irraggiungibile.

Giovanni aveva un mantra assoluto, la 'didattica teorica conta pochissimo' diceva. Invece per lui la didattica 'deve essere pratica, stare con i pazienti', andare in sala operatoria, fare gli ambulatori e dedicarsi alla ricerca, la cosa a cui Giovanni che teneva di più». Presenti alla cerimonia i ministri della Salute Orazio Schillaci, della Difesa Guido Crosetto e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. «Per tantissime persone, non solo pazienti, ha fatto la vera differenza - è intervenuta in un post Anna Maria Bernini, ministro all'Università - generando motivazione e speranza, ancora prima della cura, con i suoi straordinari talenti e la sua travolgente passione per la ricerca.

Da vero scienziato, ha sempre cercato e dato risposte, ha sempre valorizzato e messo al primo posto il benessere delle persone, che grazie a lui hanno normalizzato la malattia e ritrovato la forza di vivere».

E anche le sue pazienti, salve grazie a lui, hanno voluto essere presenti: «Grazie prof» hanno scritto su uno striscione appoggiato su un cuscino di rose bianche.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica