E insomma, spiega la Meloni davanti a una tazza di tè verde, nel palazzo di Kantei, «sui migranti in Europa ci siamo fatti sentire», al punto che gli altri «hanno progressivamente condiviso la nostra posizione».
Adesso questo tesoretto di «autorevolezza» la premier lo vuole usare sul tavolo del G7, nel semestre a guida italiana, «proseguendo il vostro straordinario lavoro». Stretta nel piumino bianco, mano nella mano con la figlia Ginevra in una capitale imbiancata dalla neve, la premier è in Giappone per lo scambio di consegne. «L'amicizia storica tra le due nazioni si è rafforzata nell'ultimo anno». E l'accoglienza di Fumio Kishida è calorosa, quasi confidenziale. «Ciao Giorgia, farete benissimo, ne sono sicuro».
Economia, Pacifico, dei diritti umani, sostegno a Kiev, Medio Oriente, ecco i temi da affrontare. E la difesa. Tokyo punta parecchio sul Gcap, il programma comune per un caccia di sesta generazione. Poi, l'intelligenza artificiale, gioie e dolori. Siamo nella patria della tecnologia e proprio da qui Meloni lancia l'allarme. «Diverse professioni, anche molto qualificate, potrebbero rapidamente essere sostituite da algoritmi, causando crisi sociali, aumentando il divario tra ricchi e poveri, spazzando via la classe media». Il Giappone si è dato da fare contro un simile rischio, «ora tocca a noi proseguire per garantire una IA controllata dall'uomo».
Un bilaterale al Kantei, l'incontro con i responsabili delle imprese più importanti del Paese, un salto al santuario Meiji. Tra Roma e Tokyo non potrebbe andare meglio. Stessa linea sull'Ucraina, stesso impegno sulle sfide geopolitiche globali. «C'è stato un rilancio della collaborazione politica e strategica - dice la premier - Il nuovo meccanismo di consultazione sulla sicurezza parte a marzo e ci saranno importanti esercitazioni militari congiunte, perché noi intendiamo avere una presenza sempre più significativa nell'area». La portaerei Cavour, la Vespucci, gli F35. Kishida si dice «soddisfatto per l'ingresso italiano nell'Indo-Pacifico». Anche l'abbandono della Via della seta con Pechino è stato gradito. Sul piano economico, aggiunge il primo ministro nipponico, «registriamo un'intensificazione». L'interscambio è cresciuto del dieci per cento e ha raggiunto i 15 miliardi di euro. Il partenariato strategico firmato l'anno scorso «funziona».
In Europa, ricorda Meloni, «lavoriamo per una Ue che sia protagonista nel mondo, diventando un gigante politico e non burocratico». Nel G7 l'Italia farà la sua parte. Sicurezza energetica e alimentare, rafforzamento delle democrazie, fonti alternative. Sicurezza. E le migrazioni. Giorgia cita gli accordi con la Tunisia e l'Egitto, le iniziative prese insieme all'Unione Europea, il Piano Mattei per l'Africa. Poi ringrazia Kishida «per l'immenso lavoro che ha consentito di tenere viva l'attenzione sulle grandi sfide: tutti temi sui quali esiste una totale convergenza di vedute e su cui daremo continuità».
La presidenza italiana riserverà infatti «particolare attenzione alla tutela dell'ordine internazionale basato sul diritto, alla risoluzione pacifica delle crisi, al rapporto con il Sud». Quanto al Giappone, «siete un nostro modello».
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