Titan, l'aria sta per finire. "Rilevati colpi regolari". Le allerte sulla sicurezza

Ossigeno fino a questa mattina. Rumori ogni 30 minuti captati dai radar: "Ma ricerche negative"

Titan, l'aria sta per finire. "Rilevati colpi regolari". Le allerte sulla sicurezza
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Le squadre di soccorso stanno tentando il tutto per tutto per salvare i passeggeri del sommergibile disperso nel Nord Atlantico durante la spedizione verso il relitto del Titanic, ma le speranze diminuiscono di ora in ora. La Guardia Costiera americana, che sta coordinando le ricerche con i colleghi canadesi, ha fatto sapere che l'aria respirabile a bordo del Titan potrebbe esaurirsi poco dopo le 5 locali di questa mattina, le 11 italiane, parlando di una situazione «incredibilmente complessa».

Il contrammiraglio John Mauger, che dirige le ricerche, ha precisato che «uno dei fattori che rende difficile la previsione è che non conosciamo il ritmo di consumo di ossigeno per occupante», ma ha assicurato che le operazioni continueranno «fino a quando ci sarà una possibilità di sopravvivenza». Nella notte di ieri un aereo di ricognizione canadese ha rilevato un rumore nell'acqua captato da boe sonar: i suoni di «colpi» sottomarini potenzialmente potrebbero essere stati provocati dai passeggeri del sommergibile, ma sono in atto delle analisi. «Non sappiamo ancora che tipo di rumore sia», ha ribadito il capitano Jamie Frederick, coordinatore delle ricerche della Guardia Costiera, assicurando che «continueremo le operazioni in quell'area». «Dobbiamo restare ottimisti», ha aggiunto Frederick. Ieri la Guardia Costiera Usa ha riferito che erano già in acqua cinque navi per cercare il sommergibile, e sarebbero arrivate a dieci in meno di ventiquattr'ore. Ci sono inoltre due Rov, veicoli sottomarini pilotati da remoto, ma ne sono attesi altri a breve. Oltre alla Polar Prince, da cui il Titan è stato lanciato nella sua ultima posizione nota, c'è ad esempio una nave di 194 metri per la posa di tubi con capacità subacquee, la Deep Energy. Mentre l'imbarcazione di ricerca francese Atalante - dotata di un robot sottomarino che può raggiungere la profondità di 4.000 metri - è in arrivo.

Anche le forze armate Usa stanno inviando risorse, mentre gli aerei statunitensi e canadesi impegnati nelle ricerche hanno coperto un'area con una superficie pari a due volte lo stato del Connecticut. Nel frattempo è emerso che due ex dipendenti di OceanGate (la compagnia proprietaria del Titan) avevano sollevato dubbi sulla sicurezza dello scafo negli anni scorsi. L'ex direttore delle operazioni marittime David Lochridge aveva espresso le sue preoccupazioni prima di essere licenziato nel 2018 in risposta ad una azione legale intentata dall'azienda contro di lui. E l'anno prima un altro ex dipendente aveva parlato di timori analoghi, in particolare per lo spessore dello scafo in fibra di carbonio (pari a 12,7 cm anziché i 17,78 cm che si attendevano i progettisti) e per la sua tenuta. Il dipendente - che ha chiesto di rimanere anonimo - secondo la Cnn ha lavorato a OceanGate solo per due mesi e mezzo ed era un tecnico delle operazioni che assisteva al traino dei sommergibili nell'oceano e nella preparazione per l'immersione. Ha raccontato che diverse preoccupazioni erano state sollevate da appaltatori e lavoratori, ma il patron Stockton Rush rimase sulla difensiva ed evitò di rispondere alle domande durante le riunioni con il personale. Quando lui obiettò direttamente con Rush che OceanGate rischiava di violare una legge statunitense relativa alle ispezioni della Guardia Costiera, il Ceo della società respinse le sue affermazioni, e fu allora che il tecnico decise di dimettersi.

Infine, la compagnia scelse di non classificare il suo Titan tramite un gruppo indipendente del settore evocando i lunghi tempi di approvazione per una

progettazione innovativa e il fatto che l'iter avrebbe garantito l'affidabilità degli standard costruttivi ma non contro eventuali errori nelle operazioni, che rappresentano la causa della maggioranza degli incidenti nautici e aerei.

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