A Palazzo Civico è arrivata in una busta. E la bomba, indirizzata al sindaco pentastellato Chiara Appendino, era stata ritirata dall'ufficio protocollo della città e, probabilmente, se qualcuno l'avesse aperta sarebbe esplosa.
Il plico, giunto a Torino con posta ordinaria, agli occhi degli impiegati dell'ufficio protocollo del Comune era parso, però, subito sospetto. Ed è stato proprio per questo motivo che ha spinto la Polizia municipale a sottoporre la busta allo scanner. Che, infatti, ha rilevato la presenza di una pila di cellulare, con alcuni fili collegati a un piccolo sacchetto. L'intervento degli artificieri è stato immediato e la seduta del Consiglio comunale è stata chiusa. In Comune è arrivato anche il questore di Torino, Francesco Messina. Il mittente, sulla busta, è "Scuola A. Diaz, via C. Battisti 6, 16145, Genova".
Da una nota della questura emerge che nella busta era presente "un congegno idoneo ad esplodere composto da una batteria collegata tramite un filo di rame ad un sacchetto contenente polvere pirica". Nella nota si precisa che "le modalità di confezionamento del plico fanno presumere che l'azione delittuosa sia riconducibile a soggetti appartenenti all'area anarco-insurrezionalista, verosimilmente componenti della cellula, già oggetto di indagine, riconducibile al centro sociale Asilo". Per Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, il fatto che la bomba potesse esplodere rappresenta "un pericoloso salto di qualità da parte dell'area antagonista da sempre contigua al terrorismo".
Appendino, da un mese sotto scorta, aveva già ricevuto diverse minacce nelle settimane passate. L'ultima sabato, durante il corteo di protesta per lo sgombero. Sui muri del cimitero era comparsa la scritta: "Appendino, la scorta non ti basta".
Dal canto suo, il sindaco torinese non si tira indietro. "Grazie a tutte e tutti per i messaggi di vicinanza e solidarietà - ha scritto sui social - Se qualcuno pensa di intimidirmi, si sbaglia di grosso". Immediata è arrivata la solidarietà da tutto il mondo politico. A partire, ovviamente, dal Movimento 5 Stelle di Torino e dalla collega romana Virginia Raggi che l'ha invitata a "non mollare". Il presidente della Camera, Roberto Fico, è sicuro invece che "le minacce e le intimidazioni non le impediranno di continuare a fare il suo lavoro a testa alta, da donna delle istituzioni e da sindaca". Mentre il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha affermato che "le istituzioni sono unite con fermezza e rigore a difesa della democrazia, non arretreranno di un passo davanti a chi usa la violenza e l'intimidazione".
Su Twitter, invece, è arrivata la solidarietà di Luigi Di Maio e Giuseppe Conte: "A lei va il mio abbraccio - ha detto il vicepremier - sono con lei, così come tutto il MoVimento 5 Stelle. Chiara è forte e determinata. Se qualcuno pensa di intimidirci è fuori strada".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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